Gnocchi replica ad Aspesi: “L’ospedale unico non sarà un affare per i gallaratesi”

Il tema sanitario tiene banco nel dibattito a Gallarate. Massimo Gnocchi replica al capogruppo di lista Cassani Michele Aspesi, sull'offerta minima da mantenere in centro città

ospedale unico

Riceviamo e integralmente pubblichiamo la replica di Massimo Gnocchi, consigliere comunale di Obiettivo Comune Gallarate, che risponde alle critiche espresse dal capogruppo di lista Cassani Sindaco Michele Aspesi

 

Non entro nella discussione sull’ipotesi letta sui media di fare del casermone l’eventuale Ospedale unico perché non ho elementi per esprimere alcuna valutazione tranne una. Pare di tutta evidenza però che l’eventuale utilizzo di questa area “dismessa” potrebbe evitare un ulteriore consumo di suolo e sicuramente avviare ad un recupero strategico una zona i cui destini -hub vaccinale a parte- sono molto importanti per Gallarate.

Sicuramente questa valutazione però potrebbe o dovrebbe essere oggetto di approfondimento nella istituenda commissione sanità/ospedale che la maggioranza di Cassani intende costituire e la cui utilità pratica è condizionata dalla scelta in ordine alla deroga sul dibattito pubblico. Ovvero se il Consiglio Comunale lo deroga come annunciato dal Presidente Martignoni nella stessa seduta in cui si istituisce la Commissione, chiudendo di fatto per legge la possibilità di confronto sul tema con la Regione, la Commissione stessa resterà una mera palestra di esercizio verbale la cui unitlità sarà pari a zero se non di mera facciata.

Quindi se la deroga non arriva e la Commissione si insedia, è una cosa, anche seria.
Viceversa sarà la classica foglia di fico per provare a nascondere una verità -la chiusura futura del S. Antonio Abate- politicamente indigesta per l’attuale maggioranza che governa la nostra città. Posso quindi ben comprendere il fastidio del collega Aspesi che, lungi dal cogliere l’utilità dei miei ricordi amministrativi messi a disposizione dei lavori del consesso, bolla i mie chiarimenti sui contenuti del verbale della riunione regionale del 17 dicembre scorso, nonchè soprattutto la mia e di tutto OCG posizione sulla difesa dell’ospedale di Gallarate, come “populismo anacronistico” . Niente di più falso. Rispetto a ciò che ora Gallarate ha, ovvero un Ospedale con 150 anni di storia pur ora messo in sofferenza da scelte gestionali non condivisibili, secondo i pur legittimi programmi della Regione un domani, al varo dell’Ospedale unico in quel di Busto Arsizio, smetterà di esistere per lasciare spazio ad una Casa di Comunità ed un ospedale Hub. Ovvero avrà ben meno di un ospedalicchio.

E non può pretendere il collega Aspesi che io ed OCG, cui la democrazia ha dato voce istituzionale, fingano di non vedere ciò che avverrà e quindi tacciano per non disturbare una scelta strategica poco comprensibile che probabilmente lo stesso Aspesi sa che anche molti elettori di centrodestra in città non vorrebbero a loro volta si verificasse. Quindi piuttosto che accusare me ed OCG di comportamenti che non ci appartengono -il populismo è la cifra elettorale di qualche forza politica a lui alleata ndr- lo invito a ragionare su quali strade poter percorrere unitariamente come assemblea civica per difendere dei servizi sanitari essenziali in capo a Gallarate. Un punto nascite ed un pronto soccorso, infatti, basicamente ci sono in molti Ospedali che pure non hanno ogni tipologia di reparto come per esempio quello di Tradate dove lui stesso mi pare lavori. Servizi che quindi per essere conservati non necessitano di un “polispecialismo” come lui lo ha definito bensì solo di un minimo di servizi ausiliari di supporto.

Faccio peraltro notare che nelle prossime settimane a fronte di un progetto di programmazione avviato oltre 10 anni fa per una cifra di investimento superiore ai 5 milioni di euro, la terapia intensiva del nostro nosocomio traslocherà al 4 piano della palazzina ove si trova ora e negli spazi liberati andrà ad essere ristrutturato ed allargato lo stesso pronto soccorso. Non solo il reparto di pediatria gallaratese è “giovane e ben operativo” ergo la sola idea di dismettere tutti questi servizi in città non andrebbe nemmeno pensata figuriamoci se invece dovesse divenire addirittura realtà per non meglio comprensibili razionalizzazioni di spesa sanitaria tutte a solo carico di Gallarate. Semmai pare vero il contrario.

Il sottoscritto e tutto OCG sono quindi pronti a fare la loro parte per partecipare alla discussione sul futuro sanitario gallaratese a condizione che non si prescinda dal mantenere servizi di base secondo noi irrinunciabili, ovvero evitando di far credere che il futuro Ospedale unico sarà per Gallarate un “buon affare sanitario”, perché noi raccontiamo la verità alla gente.

Massimo gnocchi

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 24 Gennaio 2022
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