L’appello dal Dell’Acqua di Legnano: “La scuola in presenza. Questa è la vera sfida”
Simona Michelon, docente e animatrice digitale dell'Istituto legnanese si rivolge agli studenti che hanno proclamato lo sciopero per la giornata di domani, 10 gennaio, chiedendo di ripensarci
«La vera sfida è la scuola in presenza». A dirlo è Simona Michelon, docente e animatrice digitale dell’Istituto Carlo Dell’Acqua di Legnano dove le lezioni sono già iniziate il 7 gennaio in presenza, come ha definitivamente confermato il ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi , anche se con alcuni alunni (a casa in isolamento o quarantena) in Dad e diverse assenze.
L’insegnante si rivolge ai rappresentanti di Istituto e agli studenti che hanno proclamato lo sciopero per la giornata di domani, 10 gennaio, chiedendo di posticipare la riapertura introducendo due settimane di Didattica a Distanza e li invita a ripensarci. «Lo sciopero è un diritto e le scuole vivono certamente un momento stra-difficile – è la premessa di Michelon che ha pubblicato un post sulla sua pagina facebook – E i Dirigenti Scolastici mi pare si siano già esposti. Ma questo non è un problema degli alunni». La prof ricorda che «a scuola dovete tenere la mascherina FFP2. E con quella siete protetti. Questa è la sfida vera, dai! Non diciamoci storie – esorta l’insegnante – Se invocate sciopero per la DAD con l’obiettivo di non frequentare un luogo sicuro (almeno di regola), avete un altro obiettivo».
L’invito a riflettere e collaborare è anche rivolto a insegnanti: «La scuola (per ora) é in presenza. Le regole possono non piacerci, questo non ci esime dal non rispettarle. Noi al Istituto Superiore Carlo Dell’Acqua – conclude Michelon – abbiamo iniziato il 7. Vi aspettiamo lunedì muniti di mascherina e tanta voglia di imparare».
La docente si augura che l’adesione allo sciopero non sia massiccia: «Sono abbastanza convinta che la chiamata allo sciopero rientri, perchè la scuola – ribadisce – è il luogo dove i ragazzi sono più tutelati: quando li vedo fuori senza mascherina mi spavento molto di più, solo per fare un esempio. Il mio è un appello per dare il giusto peso alla priorità all’istruzione, ma soprattutto per proteggere i ragazzi stessi»
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