Nuovi cartelli e solleciti più veloci, così cambia il pedaggio per Pedemontana
L'AGCM ha valutato il sistema di pedaggio senza caselli utilizzato da Pedemontana e ha chiesto dei correttivi. Cambieranno così i cartelli d'ingresso, i messaggi sui pannelli luminosi e il sistema dei solleciti di pagamento
La prima autostrada senza caselli d’Italia, nessuna barriera, meno traffico e un pagamento digitale. È così che anni fa si era presentata Pedemontana, con il suo sistema di free flow che avrebbe dovuto semplificare la vita agli automobilisti ma che in diversi casi è diventato un incubo. Problemi che hanno portato diversi automobilisti e associazioni di consumatori a chiedere l’intervento dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato per verificare se e quanto fosse legittimo il pedaggio richiesto da Pedemontana. La risposta breve è sì, ma diverse cose dovranno cambiare.
L’AGCM ha raccolto una lunga serie di segnalazioni da maggio 2018 a marzo 2021 che avevano a che fare sostanzialmente con due tematiche: l’inadeguata informativa resa agli utenti, soprattutto al momento dell’ingresso nelle tratte circa il fatto che stanno per percorrere una strada con obbligo di pagamento del pedaggio e le problematiche legate all’invio dei solleciti di pagamento, effettuati per posta. L’istruttoria condotta dall’autorità è durata parecchi mesi e alla fine ha confermato la legittimità del pedaggio con il sistema senza caselli ma dall’altro richiederà a Pedemontana una serie di modifiche sia sull’infrastruttura che sulle procedure.
Prima di tutto dovranno cambiare i cartelli all’ingresso dell’autostrada. Pedemontana dovrà scrivere “nella maggior dimensione di caratteri consentita” la dicitura autostrada a pedaggio senza barriere per avere “maggiore immediatezza e impatto visivo per gli automobilisti che sono in procinto di immettersi nel tracciato autostradale”. Non solo, il messaggio dovrà poi essere declinato più volte nei pannelli luminosi lungo le tratte con scritte come “Pagamento pedaggio a cura degli utenti entro 15 giorni” oppure “oneri accertamento mancati pagamenti a carico utenti”.
Ma questo non basta e per questo cambieranno anche i solleciti di pagamento. Pedemontana dovrà riorganizzare le sue procedure per “ridurre di un terzo le tempistiche connesse alla durata delle attività di produzione ed all’invio del secondo sollecito di pagamento” perchè ad oggi “il processo ordinario di gestione dei mancati pagamenti implementato dalla Società prevede, in riferimento alla produzione del secondo sollecito di pagamento, che siano decorsi almeno 90 giorni dalla produzione del primo sollecito di pagamento”. Questi giorni dovranno scendere a 60 e secondo l’AGCM “la riduzione proposta, infatti, comporta indubbiamente un vantaggio per l’utente nel momento in cui evita l’eccessiva dilatazione dei tempi tra la ricezione del sollecito di pagamento e la data di effettivo transito e contiene i tempi di svolgimento delle azioni di recupero crediti abbreviando la durata del processo di invio dei solleciti nel suo complesso”.
Altro tema è quello che riguarda gli errori del sistema, come ad esempio le mancate rilevazioni del dispositivo Telepass. Su questo argomento Pedemontana ha già iniziato un confronto con la società per “proprio nell’ottica del controllo preventivo prima dell’avvio della procedura di recupero del pagamento dovuto da parte dell’utente, qualora si verifichi l’erroneo funzionamento o la mancata lettura dell’apparato OBE”.
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