Il Parco del Ticino boccia il masterplan Malpensa
Tra le motivazioni del parere negativo al Masterplan la minaccia dell'espansione di Cargo City sul territorio di Gaggio e Tornavento
Il consiglio di gestione del Parco Lombardo della valle del Ticino, presieduto da Cristina Chiappa, ha espresso un parere negativo al Masterplan Malpensa 2035.
La valutazione arriva circa un mese dopo la contrarietà dei sindaci del Cuv (il consorzio dei Comuni di Malpensa, ora presieduto dal sindaco di Cardano Maurizio Colombo) all’espansione dell’aeroporto oltre gli attuali confini, proponendo invece il riutilizzo delle aree delocalizzate.
“No all’ampliamento di Cargo City”
La priorità per l’ente Parco è la salvaguardia di Gaggio e Tornavento, «l’ultimo lembo delle brughiere lombarde che un tempo ricoprivano un’estesa porzione del territorio», minacciati dall’espansione di Cargo City. Secondo Chiappa e il consiglio di gestione, infatti, non si sarebbe svolta una «adeguata e approfonditavalutazione delle alternative di localizzazione del progetto relative all’ampliamento di Cargo City all’interno del sedime aeroportuale, ovvero altre alternative che non comportino un impatto rilevante sugli habitat».
E l’ente non è l’unico a pensarla così. Se, lo scorso autunno, in una riunione congiunta tra Sea, Regione Lombardia, sindaci del Cuv e Parco del Ticino, Sea aveva affermato di essere “pronta a dimezzare l’espansione della Cargo City”, in realtà – come denunciò la sindaca di Lonate Pozzolo, Nadia Rosa – è che in realtà «non c’è nessun ridimensionamento delle costruzioni previste per l’area cargo che Sea ha pianificato al di fuori del sedime attuale».
“Nessun intervento di mitigazione”
Infine, l’ente evidenzia l’inottemperanza degli interventi di mitigazione e monitoraggio (derivanti dal Dpcm del 13 dicembre 1999) a cui era stato subordinato il trasferimento dei voli da Linate allo scalo del Varesotto: «L’aeroporto di Malpensa pur essendo citato nel paragrafo 1.5.6 del Documento di piano del Ptr, non è ricompreso come intervento “progettuale” nella sezione Strumenti Operativi — Obiettivi prioritari di interesse regionale e sovraregionale (Sai)” e pertanto non prevalente sulle disposizioni dei Piani territoriali di coordinamento dei parchi regionali».
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