Sconto sulla Tari del 50% per le utenze non domestiche a Busto Arsizio, accordo bipartisan
Il nuovo criterio per utilizzare i soldi rimasti nel fondo si baserà sui codici Ateco che hanno subito chiusure, in maniera automatica. Per una volta maggioranza e opposizione trovano un'intesa
![consiglio comunale busto arsizio 2021](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/11/consiglio-comunale-busto-arsizio-2021-1260996.610x431.jpg)
Un primo piccolo miracolo si è consumato ieri sera in commissione Bilancio a Busto Arsizio, presieduta dal consigliere Simone Orsi. Maggioranza e opposizione sono riusciti a trovare un’accordo per sfruttare la rimanenza del fondo da 760 mila euro messo a disposizione dal governo per ridurre la Tari del 50% alle utenze non domestiche che nel 2021 hanno subito delle chiusure causate dalla pandemia.
L’assessore al Bilancio Maurizio Artusa ha accolto la proposta dell’opposizione, avanzata nelle scorse settimane e presentata dal consigliere Pd Maurizio Maggioni, per aggiungere un criterio di accesso a questi contributi basandosi non solo sulla perdita di fatturato di almeno il 30% ma basandosi direttamente sui codici Ateco indicati nei Dpcm che stabilivano le chiusure.
Questo, se i calcoli fatti dagli uffici sono corretti, permetterà di arrivare ad utilizzare ulteriori 327 mila euro rispetto ai quasi 400 mila erogati fino ad ora, mantenendo un piccolo fondo di riserva di circa 44 mila euro che potranno essere comunque erogati per chi dovesse rimanere nuovamente fuori anche da questo sistema. I criteri usati precedentemente, infatti, nonostante la proroga a dicembre 2021 non avevano sortito l’effetto sperato fino in fondo, «probabilmente per un eccesso di prudenza» – ha sottolineato ancora Artusa.
La proposta è stata accolta positivamente dalle opposizioni e si tradurrà in una delibera della giunta che però esprima lo spirito bipartisan di questa decisione, sottolineato con pacatezza anche dai commissari di maggioranza. Un segnale di distensione importante dopo i vari muro contro muro dei mesi scorsi, nel nome di un provvedimento utile per molte imprese colpite duramente dalle chiusure causate dalla pandemia da coronavirus.
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