Il sindaco di Morazzone: “Questa tragedia ci ha sconvolto, ora preghiamo per Daniele”
Maurizio Mazzucchelli: "Non conoscevamo il dramma della famiglia che viveva in quella corte". A Schianno la comunità si è stretta attorno ai nonni materni
Nel via vai dalla casa dei nonni materni a Schianno c’è l’abbraccio di una comunità che vuole dare conforto e proteggere. I genitori della giovane donna accoltellata ospitavano figlia e nipotino da quando la coppia aveva deciso di separarsi. Poi l’accoltellamento di Azzate aveva aggravato la situazione: il padre del piccolo era stato trasferito a Morazzone a casa di suo padre, a scontare i domiciliari e lì, sabato primo gennaio, aveva trascorso le ultime ore con il bimbo di sette anni. I nonni di Schianno hanno accolto e protetto figlia e nipotino fino alla tragedia.
A Morazzone, alla corte di via Cuffia (nella foto), i vicini raccontano una storia simile. Il nonno paterno è persona riservata e tranquilla: «Si era trasferito a Morazzone nel 2014 – spiega il sindaco Maurizio Mazzucchelli – Non sapevamo che ospitasse il figlio in attesa del processo. Quando questa notte mi hanno informato di quello che era successo, sono rimasto sconvolto. Mai avrei immaginato che potesse accadere una cosa simile, l’orrore di questa vicenda ci ha travolto. Se penso alla fine di quel povero bambino, a quel che il nonno dovrà provare a superare, provo una tristezza infinita».
Dopo questa parole Mazzucchelli ha voluto dare voce al dolore di tutta la comunità affidando un messaggio ad una nota stampa: «Un’incredibile tremenda notizia sconvolto la serenità di questi giorni: un bimbo di 7 anni, Daniele, perde la vita per mano del padre. Colui che doveva proteggere e custodire la vita del figlio, si trasforma improvvisamente in cinico omicida. Non ci sono parole per esprimere il dolore mio e di tutta la comunità morazzonese; siamo vicini ai nonni e alla mamma in questo momento di grande e straziante dolore che coinvolge anche la comunità scolastica dell’istituto comprensivo don Cagnola dove Daniele, a Gazzada, frequentava da settembre la seconda elementare».
«Non possiamo che esprimere vicinanza e cordoglio e impegnarci perché questi episodi di violenza sulle donne e sui minori non abbiano più ad accadere a causa dell’intolleranza e dell’incomprensione, soprattutto all’interno delle famiglie – conclude il messaggio del sindaco e dell’amministrazione – Ci uniremo nella preghiera perché Dio che è padre buono accolga Daniele tra le sue braccia».
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