Anziano lascia tutta la sua eredità al Ponte del Sorriso di Varese
Sergio Basile di 91 anni ha nominato erede universale del suo patrimonio l'associazione varesina. Il suo bambino era morto a sei mesi negli anni '60. Emanuela Crivellaro: "Siamo onorati, useremo al meglio questo denaro"
Una notizia inaspettata quella che Il Ponte del Sorriso ha ricevuto addirittura da La Spezia. Sergio Basile di 91 anni, scomparso a gennaio del 2021, ha nominato erede universale del suo patrimonio Il Ponte del Sorriso. Una storia che parte negli anni ‘60, quando Sergio e Licia si innamorano, si sposano e a giugno del 1968 nasce il piccolo Mario. Un bambino tanto voluto e tanto adorato che, purtroppo a 6 mesi, viene colpito da una brutta epatite che gli toglie il futuro. Un dolore lacerante per i giovani genitori, una ferita che non si è mai rimarginata. Il destino vuole che non arrivino più altri figli. Sergio e Licia vivono nello struggente ricordo di quell’unico bambino cullato per troppo poco tempo.
Nel 2014 Sergio rimane solo, qualche anno dopo si ammala e comincia a farsi strada in lui il pensiero che, non avendo eredi, avrebbe potuto dare un senso a quella tragedia che un senso non ha. Decide che, alla sua morte, ciò che possiede venga devoluto in beneficienza. Da persona molto precisa e scrupolosa, come viene descritto dai famigliari, non sceglie a caso, ma si documenta, si informa e nel 2019 scrive un testamento in cui indica in modo chiaro e preciso le sue volontà, designando la fondazione di Varese quale destinataria della sua consistente eredità, che al momento non è sta quantificata ma che comprende un’assicurazione, una cassetta di sicurezza, i conti correnti.
“Non sappiamo per quale motivo una persona di La Spezia abbia preferito la nostra associazione” spiega la presidente Emanuela Crivellaro “i suoi parenti ci hanno detto che usava molto il pc, internet, i social e che molto probabilmente ha cercato le organizzazioni che si occupano di bambini in ospedale, per poi optare per noi. Quando siamo stati informati, ci siamo emozionati e commossi. Non ci credevamo. Certo è che ne siamo molto onorati e useremo al meglio i suoi soldi per aiutare a guarire tanti bambini che, come il suo Mario, si ammalano”.
Di Mario rimangono alcune foto, un cuscino, un giubbino e altre piccole cose che i suoi genitori conservavano con tanto amore. Una vicenda triste che ha trovato però una luce nel suo finale, una luce che illuminerà il percorso di cura di tanti bambini ricoverati.
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