Argini troppo bassi e rischio piene, “fermate la bretella tra Cassano e Gallarate”
Legambiente, Acli Cassano e comitati hanno presentato osservazioni al progetto del primo lotto della "Variante 341" tra Pedemontana e superstrada 336. Al centro le preoccupazioni sul rischio idrogeologico
«Fermate la bretella Pedemontana-336». È la richiesta che arriva da un gruppo di associazioni e comitati di Cassano, Busto Gallarate, che temono il rischio idrogeologico, perché l’opera insisterebbe sull’area alluvionale del Rile e del Tenore.
L’opera è il primo lotto della Variante alla Statale 341: si tratta della sezione che collegherebbe la Pedemontana alla superstrada per Malpensa, evitando il più lungo periplo fino al casello di Busto Arsizio. Un tratto con caratteristiche da superstrada, a cui è stata data priorità, rispetto alla successiva sezione Gallarate-Samarate.
Associazioni e comitati hanno «inviato nello scorso mese di dicembre delle osservazioni indirizzate al Ministero della Transizione Ecologica» dettagliando le loro ragioni. «Copia di tali osservazioni sono state recentemente inoltrate anche ai protocolli dei comuni di Cassano Magnago, Gallarate e Busto Arsizio, per portarle a conoscenza delle relative Amministrazioni e Consiglieri comunali» dicono poi i promotori del documento, vale a dire le sezioni Legambiente di Busto Arsizio, Cassano Magnago e Gallarate, il Comitato per la Difesa dei Cittadini dalle Inondazioni, Comitato Rione Sud, il circolo Acli di Cassano.
Le osservazioni sottolineano le «criticità a livello idrogeologico di un’opera che interferisce negativamente con l’area di contenimento delle piene dei torrenti Rile e Tenore che, non avendo un recapito finale, qui raccolgono le loro acque». Sono le vasche che si vedono anche nei render di progetto (quello che apre l’articolo) e che si possono intuire passando in superstrada.
«A prescindere dall’effettiva utilità di tale opera, nella quale nutriamo parecchi dubbi, in queste osservazioni si segnala che da un documento dell’ANAS da noi recuperato e consultabile sul sito del Ministero, è stato appurato che l’altezza degli argini dell’area di contenimento non è quella nominale prevista al momento della loro realizzazione. Nel progetto originale, la pioggia in grado di causare la tracimazione degli argini è quella che statisticamente si manifesta ogni 100 anni. In realtà la capacità dell’invaso è di 600.000 m3 in meno rispetto a quella progettuale, con la conseguenza che eventi meteorologici che possono capitare anche ogni vent’anni causerebbero la tracimazione degli argini e l’allagamento delle zone urbanizzate circostanti» (i «vent’anni» sono un riferimento alle piene ventennali, gli eventi più problematici indicati dai modelli metereologici).
«In questo contesto già a forte rischio, il progetto della bretella prevede la costruzione di un rilevato stradale e delle pile di sostegno di un viadotto, all’interno del suddetto bacino di contenimento delle piene. La nostra richiesta è dunque quella di sospendere la realizzazione della bretella finché l’area di contenimento delle piene dei torrenti Rile e Tenore non sia stata riportata in condizioni di sicurezza dal punto di vista idraulico. Si ritiene comunque, se dovesse essere realizzata, che tale bretella dovrebbe prevedere un diverso tracciato, che non abbia un impatto diretto con le vasche di spagliamento».
La sezione Pedemontana-336, come detto, è già finanziata e il progetto sta andando avanti (secondo i promotori senza che siano state prese adeguatamente in considerazione le osservazioni). Il tratto successivo, da Gallarate a Samarate-Vanzaghello, è invece ancora in attesa di finanziamento: questa seconda sezione dovrebbe avere caratteristiche diverse, con carreggiata unica.
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