I bambini celebrano il Giorno del Ricordo in piazza a Cazzago
L'albero del ricordo allestito in piazza Libertà con coccarde tricolore e papaveri rossi per la cerimonia con i sindaci di Inarzo e Cazzago Brabbia

I sindaci Fabrizio Montonati (Inarzo) ed Emilio Magni (Cazzago Brabbia) hanno accolto i bambini della scuola primaria Pascoli di Cazzago Brabbia e Inarzo in piazza Libertà nella mattinata di oggi, giovedì 10 febbraio, per celebrare insieme il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per ricordare “la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe”, profonde cavità carsiche dove furono gettate migliaia di persone alla fine delle seconda guerra mondiale. Assieme alle vittime, la giornata ricorda anche l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati.
In piazza, come in classe nei giorni scorsi, il tema è stata introdotto dalla lettura dell’albo illustrato Perché la notte, davanti all’Albero del ricordo, allestito con coccarde tricolore e papaveri rossi, simbolo del sangue versato, realizzati da Laboratorio Bìu e gentilmente donati alla scuola per l’occasione dalle libraie della Liberia Potere ai bambini di Varese.
Il Giorno del ricordo a scuola
Nei giorni scorsi, in classe, ai bambini sono stati proposti diversi spunti per affrontare il tema in modo appropriato in base all’età.
Con i più piccoli conversazioni in aula su ciò che è accaduto confrontandosi sull’importanza del rispetto reciproco e del “ricordo” per non cadere nuovamente negli stessi errori.
Le classi più grandi hanno approfondito il periodo storico, dalla politica antislava con repressioni violente del precedente regime fascista agli eccessi del nuovo regime comunista che si andava imponendo alla fine della Seconda Guerra mondiale, con particolare attenzione all’ambiente geografico in cui sono accaduti questi fatti, recuperando anche alcuni termini dialettali dell’epoca che si riferivano a quella cultura: dalmata, istriana e Fiume. Gli alunni hanno poi letto la poesia “Esuli” di Lina Galli e hanno illustrato quanto ascoltato durante la mattina.
Non è mancata la musica e canti contro la guerra: dal ‘Girotondo intorno al mondo’ di Sergio Endrigo al brano di Simone Cristicchi col canto ‘Magazzino 18’ (nome del deposito situato nel porto di Trieste che conserva moltissime masserizie abbandonate da un intera generazione di italiani costretti all’esilio).
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