“Bisuschio merita di più”: il sindaco spiega perché si pensa di chiudere il centro alle auto
Giovanni Resteghini risponde a chi non è d'accordo sulla chiusura al traffico veicolare del nuovo centro storico. Se ne parlerà lunedì 21 febbraio alle 21 in un'assemblea pubblica in Muncipio
Il sindaco ne parlerà ufficialmente in un’assemblea pubblica lunedì prossimo, 21 febbraio, in Municipio, ma la decisione di non riaprire il centro storico al traffico veicolare dopo i lavori di riqualificazione era nell’aria e sta già facendo discutere residenti e commercianti.
Nel tentativo di riportare un po’ di serenità tra coloro che sono contrari alla decisione di chiudere al traffico veicolare il centro di Bisuschio, il sindaco Giovanni Resteghini ha deciso di anticipare quanto verrà discusso in assemblea e le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione comunale a fare questa scelta.
«Prendere una decisione così importante non è certamente facile – dice – ma la decisione non andava presa tenendo conto solo di interessi particolari bensì di interessi comunitari. Anni fa, di fronte al traffico che opprimeva in particolare i centri di Arcisate e Bisuschio (la galleria era stata realizzata in precedenza per alleggerire i passaggi di Induno Olona), fu completata la variante che dal tunnel di Induno porta oltre Bisuschio. Milioni spesi a quello scopo per assicurare salute e sicurezza. Gli automobilisti l’hanno snobbata ma nessuno (tranne le amministrazioni comunali, alcune associazioni e singoli cittadini) ha gridato allo scandalo. Tanti soldi pubblici di Anas spesi senza raggiungere lo scopo! Ora i lavori di Bisuschio e recentemente quelli di Arcisate hanno valorizzato quel tracciato e dimostrato come il centro paese sia più vivibile. Ha anche dimostrato, a coloro i quali attraversano Arcisate e Bisuschio senza doversi fermare per fare acquisti o recarsi negli uffici, che è un percorso più veloce e che può essere percorso con una guida più rilassata perché non vi sono pedoni, semafori o incroci problematici».
Questi lunghi mesi di lavori, secondo Resteghini, hanno dimostrato la chiusura al traffico non impedisce di raggiungere negozi e attività del centro storico: «Chi deve fare acquisti o recarsi in uffici ha potuto continuare a entrare in Bisuschio in uno dei tre comodi parcheggi e, quando gli abitanti del centro storico potranno rientrare presso il loro domicilio con le auto, i posti disponibili saranno ancora più numerosi».
Ai commercianti e a chi si preoccua perché mancherà il traffico di passaggio, il sindaco risponde così: «L’ho detto più volte e voglio ripeterlo con convinzione che coloro i quali vogliono fermarsi a fare acquisti, servirsi dei bar o entrare negli uffici hanno potuto e potranno farlo sempre. La crisi del commercio è cosa che risale a ben prima dei lavori di rifacimento della piazza. D’altra parte il Comune di Bisuschio se ne è preoccupato e ha aderito con altri Comuni della Valle al progetto del Distretto del Commercio in Valceresio promosso da un’associazione commercianti. Quanti negozi hanno chiuso le loro attività prima dei lavori! Bisuschio era un passaggio. Mi risulta che i passaggi annuali ammontassero a cinque milioni. A fronte di questi passaggi molte attività commerciali non arrivavano neanche al livello di sopravvivenza. Molti dicevano che bisognasse fare qualcosa. I lavori rispondono anche a questo appello e non mi pare che abbiano acuito il problema».
La chiusura del centro storico potrebbe essere, nelle intenzioni degli amministratori, proprio la svolta necessaria anche per rilanciare il commercio. «Bisuschio senza una zona pedonale non potrà mai diventare un borgo inteso anche come occasione turistica – continua Resteghini – La valorizzazione di Villa Cicogna Mozzoni passa anche da qui e la nostra speranza è che una situazione vivibile e piacevole (non un parcheggio selvaggio a cielo aperto come è stato fino a prima dei lavori) possa invogliare l’imprenditoria a investire in un centro storico che si possa definire tale e che possa nel tempo coinvolgere anche le altre borgate presenti sul nostro territorio comunale. Anche in veste di cittadino mi rallegrerei vedendo il centro storico come si sta delineando oggi. Sì, da cittadino di Bisuschio. Non voglio fare polemica inutile ma in questi giorni ho assistito a uno spettacolo che mi ha demoralizzato. Informazioni false diffuse con superficialità. Non frequento i social per mia scelta personale anche se utilizzo sito, app e pagina Fabebook del Comune. I poco informati per esempio non sanno che sono cittadino di Bisuschio dall’inizio degli anni ’80 provenendo da Varese perché volevo tornare in Valceresio dove ho passato la mia infanzia e l’adolescenza. In secondo luogo non penso di aver commesso nessuna scorrettezza istituzionale intervenendo su un’arteria stradale di natura comunale (non provinciale né statale). Se ho contribuito a questa decisione, che qualcuno anche tra i miei consiglieri non condivideva, è stato per la mia ferma convinzione che Bisuschio meriti di più che essere un luogo di passaggio e che la nuova piazza possa diventare un luogo di socialità. Ora serve l’impegno di tutti affinché questa intenzione diventi realtà e la piazza non sia un deserto dove si accumulano auto ma un luogo di incontro, di dialogo e, perché no, di commercio».
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