“Casa di comunità” all’ex distretto di Cassano. E centro prenotazioni all’ex farmacia

È lo scenario che disegna il sindaco uscente Nicola Poliseno, che ha avviato il confronto con Ats e Asst Valle Olona. Una proposta anche per dare una scossa all'abbandono dei locali di piazza don Spina

Asst Cassano Magnago

I servizi sanitari all’ex distretto di via Buttafava, che – nato ospedale nel Novecento – diventa ora Casa di Comunità. E il centro prenotazioni all’ex farmacia di via don Spina, poco distante. È lo scenario che immagina il sindaco di Cassano Magnago Nicola Poliseno, che riprende il percorso avviato mesi fa (se ne parlava a fine estate) e oggi parla di un dialogo già avanzato con le autorità sanitarie.

«Settimana scorsa ho fatto la mia consueta visita presso l’ambulatorio – ex Ospedale Sant’Andrea di via Buttafava. È stata l’ennesima occasione per visitare la struttura e portare al personale impegnato i saluti dell’Amministrazione comunale. Sempre settimana scorsa il Governo ha approvato (con alcuni suggerimenti di miglioramento) la riforma sanitaria di Regione Lombardia che servirà per sfruttare i fondi del PNRR per potenziare la sanità territoriale» dice Poliseno, riepilogando gli ultimi passaggi.

«Una delle novità principali sarà la creazione delle “Case di Comunità’”. Strutture di prossimità che costituiranno il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie, con CUP, con Servizi di Cure primarie, servizi infermieristici, servizi di specialistica ambulatoriale, servizi diagnostici e punto prelievo. Saranno inoltre il punto di riferimento per i malati cronici, per l’assistenza alle disabilità, dove ci saranno a disposizione figure sanitarie che opereranno in “team multidisciplinari”. Proprio l’ex Ospedale Sant’Andrea di via Buttafava, così come deciso da Regione Lombardia, sarà sede di una Casa di Comunità – spoke».

«Lo riteniamo un’importante scelta, frutto anche del coinvolgimento e delle osservazioni che il nostro Comune ha effettuato in questo lungo cammino di partecipazione. Oggi che la strada è tracciata, ribadiamo l’importanza “del dialogo e la continua collaborazione con ATS Insubria e ASST Valle Olona, affinché la Casa di Comunità di Cassano Magnago venga istituita al più presto e sia il più possibile aderente alle necessità dei cittadini”».

Per il sindaco la casa di Comunità sarà poi «una grande opportunità di collaborazione tra i medici di base e i pediatri», come già sperimentato «nell’esperienza delle vaccinazioni antinfluenzali in Villa Oliva». «La casa di Comunità potrebbe diventare anche il luogo fisico dove medici di base e pediatri potranno lavorare in sinergia e, per i pazienti, rappresenterebbe un unico punto di riferimento».

«Altra importante novità sarà il “CUP” (Centro Unico di Prenotazione), che è il servizio che permette al cittadino di prenotare o disdire prestazioni sanitarie diagnostiche e visite mediche specialistiche. Mentre i più giovani prenotano utilizzando principalmente internet, per i nostri anziani (meno avvezzi alle nuove tecnologie) vorrebbe dire non doversi più recare presso gli ospedali della zona, ma poter prenotare visite ed esami direttamente in Città».

Se il modello della “Casa di comunità” è fissato dalla nuova Legge regionale, Poliseno vuole fare un passo in più: «La proposta del Comune di Cassano Magnago è di ampliare l’offerta, andando oltre il modello di erogazione servizi previsti per le strutture spoke, con la messa a
disposizione di spazi comunali, reti di volontariato e di servizi comunali. Per questo è nostra intenzione proporre come CUP, a 300 metri dalla Casa di Comunità, i locali della vecchia Farmacia in piazza Don Spina (la cui proprietà è Comunale). Sarebbe oltretutto a soli 5 metri di distanza dal Centro Diurno Anziani».

È una proposta che arriva non a caso, in giorni in cui si è riaperto il dibattito sul destino degli spazi di via Don Spina, abbandonati ormai dai tempo e in preda ad un degrado già segnalato. Così – a fronte della proposta di “casa delle associazioni” avanzata dal PdPoliseno fa invece la sua proposta alternativa, con l’ipotesi del Centro Prenotazioni.
«Ho già avuto contatti con ATS e ASST che si sono dimostrati molto interessati alla questione. Entro il prossimo mese di aprile verranno definiti i fondi degli immobili da ristrutturare, ed è in quella sede che ufficializzeremo definitivamente la proposta del nostro Comune di creare un CUP in piazza Don Spina. Il servizio non sarebbe a disposizione dei soli cassanesi, ma anche dei cittadini dei Comuni più piccoli limitrofi al nostro (Oggiona S. Stefano, Cairate, Cavaria con Premezzo, ecc…) che verrebbero a Cassano Magnago per prenotare le visite mediche (in settimana e il sabato mattina). Questo progetto porterebbe in centro moltissime persone e rappresenterebbe, oltre che una grande comodità, un ottimo volano per i bar e le altre attività commerciali del centro storico (sia quelle già presenti che quelle future)».

«A breve potranno dire: “vado a prenotare una visita a Cassano tra una colazione e la spesa”. I parcheggi in quella piazza non mancano, inoltre sia la sostituzione della pavimentazione di piazza San Giulio sia la riqualificazione di piazza Don Spina fanno già parte del progetto finanziato dal DUC (Distretto Urbano del Commercio). Progetti per i quali il DUC ha già avuto l’OK di un bando regionale».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 14 Febbraio 2022
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