Tra ciclopedonali e l’ex casa Eca, Besnate vota la variante “green” al Pgt
Tra le linee guida della variante al Pgt di Besnate la riduzione del consumo di suolo (al 16,7%) e l'attenzione al verde
Si è trattato del primo step, quindi dell’adozione della variante al Pgt di Besnate, che è andata in consiglio comunale di ieri sera, venerdì 4 febbraio.
Essendo un’adozione della variante, quindi una presentazione della variante da parte dell’amministrazione, una volta che sarà pubblicata sul sito del Comune, sarà possibile fare ulteriori commenti e osservazioni entro 30 giorni.
La partecipazione alla base
«La variante è partita ufficialmente a novembre 2018, con un effettivo avvio del provvedimento nel 2020», ha raccontato Sara Zarini, assessora alle Politiche sociali, urbanistica ed edilizia privata, «abbiamo scelto di avviare una procedura di partecipazione della cittadinanza, chiedendo l’invio di istanze», cui sono seguiti due incontri pubblici e due commissioni territorio molto affollate.
In totale, sono arrivate circa 60 osservazioni.
Rigenerazione urbana
Le linee guida del lavoro sono state la riduzione del consumo di suolo (pari al 16,7%) – «abbiamo voluto evitare nuove possibilità edificatorie, preservando le aree boschive e agricole, senza però ostacolare quello produttivo, che abbiamo mantenuto», ha precisato Zarini, ricordando che ci si trova nella zona del Parco del Ticino – la riqualificazione di ciò che già è esistente e la valorizzazione del verde, con nuovi parchi e la piantumazione di nuovi alberi.
Con il documento di piano hanno individuato le aree di trasformazione (residenziali e produttive) per cui procedere con il piano attuativo. Quindi, sono state effettuate delle modiche al Pgt vigente, spiega l’assessora: «Abbiamo eliminato delle aree del produttivo perché erano già state realizzate, alcuni ambiti sono stati eliminati e inseriti come ambiti di completamento».
La novità maggiore riguarda alcune aree di trasformazione, che sono diventate di completamento e rigenerazione, 6 in particolare: due strade nel centro storico, l’ex casa del Fascio, «dove abbiamo previsto una piantumazione di alberi lungo via Roma», la strada di via Mylius, dove sorge la Casa delle Culture.
Il progetto più ambizioso è forse dedicato all’ex casa Eca, l’edificio dismesso in via Jerago: «Abbiamo fatto una scelta forte: demolire l’edificio e realizzare un parco». Fondamentale anche quanto deciso su via Libertà, dove sorge una vecchia fabbrica in disuso: «Vogliamo dare la possibilità al proprietario di farla diventare da proprietà produttiva a privata e riqualificare il parco delle Cave».
Infine, la realizzazione di un parco di fronte alle scuole elementari, dove la possibilità di edificazione è limitata: «L’area, che sarà ceduta al Comune, diventerà un’area verde attrezzata, sulla falsariga di un piccolo parco fitness, per i besnatesi», ha concluso Zarini.
“Sostenibilità e ridimensionamento”
Il sindaco, Giovanni Corbo, ha sottolineato i due pilastri alla base del lavoro: il primo è «l’andare incontro alle esigenze rinnovate della planimetria del territorio, ragionando in termini di riduzione di suolo: abbiamo cercato di prevedere l’incremento democrafico»; il secondo riguarda una maggiore attenzione alla «sostenibilità dello strumento urbanistico», quindi più aree verdi e piste ciclabili, accompagnate dalla riduzione volumetrica dell’edificazione.
Il risultato? «Abbiamo un corretto ridimensionamento dei servizi che Besnate offre ai cittadini. Infatti, rispetto al fabbisogno medio e al numero di cittadini, Besnate in termini urbanistici è ampiamente soddisfatta».
Le piste ciclopedonali
Infine, l’attenzione alle piste ciclopedonali, andando a completare alcuni tratti interrotti: come il completamento della ciclopedonale su via Jerago «fino ad arrivare alla provinciale che porta ai Fontanili» e di quella su via Libertà, da ricondurre fino alla ferrovia e poi fino a Centenate.
La discussione in consiglio comunale
Dopo aver evidenziato errori cartografici e tecnici al progetto e «incongruenze di carattere generale», la consigliera di opposizione Nadia Dal Secco (Uniti per cambiare) ha annunciato il voto contrario del gruppo: «Pur considerando l’enorme mole di lavoro progettuale non possiamo non rilevare la contraddittorietà delle norme, la scarsa attenzione alle aree care alla comunità. le norme progettuali ci sembrano un esercizio di stile fine a sé stesso».
Zarini ha risposto in merito alle “irregolarità”: «Erano già emerse in commissione e con gli uffici ci siamo presi del tempo per fare delle correzioni».
«Questa è una presentazione alla variante, siamo ben lieti dei contributi che vengono. Non noto nel vostro contributo particolare attenzione alla nostra visione del Pgt, come la riduzione di suolo; mi fa pensare che su questo ci sia visione strategica, insieme alla sostenibilità del territorio», ha poi concluso Corbo, «non recediamo, però, su una cosa: la variante è voluta e pensata per far sì che ci sia sostenibilità nello sviluppo urbanistico e nella pianificazione del territorio».
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