Giovedì il consiglio comunale di Gallarate vota sulla deroga al dibattito per l’ospedale unico
È già terreno di scontro alla vigilia, con la contesazione in particolare di MAssimo Gnocchi. All'esame del consiglio anche la commissione Malpensa e la commissione sanità
Il tema sanitario rimane centrale nel dibattito politico a Gallarate: giovedì sera, 3 febbraio, sarà al centro della parte più “calda” di una seduta-fiume di consiglio comunale, convocata già alle 19.45
Quattro i punti all’ordine del giorno: la costituzione della commissione speciale Malpensa, la costituzione della “Commissione sanità” (questa la dizione scelta), il voto per la deroga al dibattito pubblico sull’ospedale unico, il voto sulle linee programmatiche già presentate dal sindaco. Prima delle discussioni politiche è previsto anche un momento di presentazione delle tre “Pietre d’inciampo” previste a Gallarate.
«Il consiglio è stato convocato alle 19.45, in presenza per i consiglieri e la stampa e in diretta streaming per i cittadini» dice il presidente del consiglio Giuseppe De Bernardi Martignoni. Seduta-fiume, si diceva, perché si vuole garantire la discussione vis-à-vis evitando ulteriori sedute con il rischio che qualche consigliere non possa essere presente. «Abbiamo concordato con i capigruppo definito questo ordine dei lavori nNon ci dovrebbero essere problemi di assenze» conclude Martignoni.
Il punto più “caldo” è certamente la deroga al dibattito pubblico sull’ospedale unico, un passaggio che è definito dalla Legge per le grandi opere ma che può essere bypassato se tutti gli enti coinvolti sono favorevoli. Provincia e Comune di Busto si sono già mossi in questo senso per iniziativa del centrodestra, a Gallarate l’amministrazione è favorevole. «Ci evita di perdere un anno» ha ribadito il sindaco Andrea Cassani settimana scorsa, ricordando che l’attuale previsione è che la costruzione del nuovo ospedale richiederà almeno fino al 2029.
Le aree su cui sorgerà l’ospedale unico si trovano ai margini del quartiere di Beata Giuliana: un “mosaico” di terreni, oggi a bosco o prato, ricavato nell’ultima zona non edificata tra Busto e GallarateVoto in commissione, Gnocchi attacca
Lunedì c’è stato il primo passaggio in commissione, una fase che anticipa il dibattito in consiglio. E già qui si è acceso lo scontro politico: Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate) ha infatti votato contro, mentre dal resto dell’opposizione c’è stata un’astensione, rinviando in consiglio il dibattito di merito.
«Si sta chiudendo il s. Antonio Abate e salvo Ocg tutti si inchinano ad una scelta che per Gallarate sarà una sconfitta enorme» ha attaccato Gnocchi, critivo verso la maggioranza ma anche verso la posizione dl resto delle opposizioni in fase di commissione. «Si fa questo eludendo un dibattito pubblico che ovviamente metterebbe a nudo tutte le contraddizioni e mezze verità di questo progetto visto da Gallarate, che ocg ha messe nero su bianco ieri col documento protocollato (scrpta manent). Non Sono peraltro molto stupito di ritrovare ocg solitario in questa vicenda dove la politica evidentemente testimonia una volta di più che troppo spesso è sorda e distante dai bisogni della gente. Derogare oggi significa non avere titolo di parlare domani lasciando campo libero alla regione. Una scelta di debolezza e di rassegnazione ingiustificabile. Che il San Antonio abate si avviasse ad una mesta chiusura dopo 150 anni storia da chi come la Lega ha sempre detto “padroni a casa nostra” , non me lo sarei mai aspettato. E qui Roma non c’entra, è da Milano che giunge il tutto».
Tema sanitario sempre al centro
In ogni caso: il dibattito sulla deroga sarà probabilmente il piatto forte della discussione di giovedì sera, anche se forse sarà anticipato anche nella fase di costituzione della Commissione Sanità, che il centordestra ha proposto come luogo di dibattito “alternativo”, per così dire, al dibattito pubblico normato dalla legge per le grandi opere.
Come ormai da un anno comunque il tema sanitario rimane centralissimo.
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