Guasti, abbandono e vandalismi: la stazione di Induno Olona simbolo di un fallimento
Continuano i vandalismi alla stazione sulla Arcisate-Stabio: la scorsa settimana sono state divelte nuovamente le porte di accesso alla sala d'aspetto, mentre nel fine settimana i soliti ignoti hanno imbrattato con scritte tutte le pareti
Non si fermano i danneggiamenti nella stazione di Induno Olona, presa costantemente di mira da vandali che si accaniscono contro arredi, porte, pareti, in uno stillicidio di episodi che non si riesce a contenere.
La scorsa settimana a farne le spese sono state (nuovamente) le porte di accesso alla sala d’aspetto che sono state divelte, mentre nel fine settimana i soliti ignoti si sono divertiti ad imbrattare con scritte tutte le pareti.
A quattro anni dalla sua inaugurazione (era il mese di gennaio del 2018) la stazione di Induno Olona è ridotta in pessime condizioni, abbandonata ai vandali, con guasti ricorrenti – in particolare agli ascensori – che vengono riparati con tempi molto lunghi e assoluta mancanza di presidio da parte di Rfi – Rete ferroviaria italiana.
«Quello della stazione è un problema – dice il sindaco di Induno Olona Marco Cavallin – Quello che avviene all’interno della stazione è di competenza di Rfi, ma poi riguarda anche chi abita lì intorno e chi usa il treno. L’altra settimana, quando hanno presentato il nuovo treno Caravaggio sulla linea Varese-Porto Ceresio ho fatto presente ai rappresentanti di Trenord che è bello sì avere dei treni nuovi, ma sarebbe altrettanto bello che le stazioni venissero trattate come andrebbero trattate. E’ vero che Trenord si occupa di ciò che è rotaia e Rfi delle stazioni, ma ci ho tenuto a farlo presente. Che ci siano atti di vandalismo è un dato di fatto, ma forse con un po’ di attenzione si riuscirebbe a gestirli. E’ veramente triste vedere la stazione lasciata a se stessa. Ed è un problema di tutte le stazioni non presidiate».
All’interno della stazione, come conferma il sindaco, c’è un sistema di videosorveglianza gestito da Rfi, mentre all’esterno è attiva la rete di telecamere del Comune. Possibile, si chiedono in molti, che non si riesca ad identificare le persone che causano questi danni? Collaborano Comune, Rfi e Forze dell’ordine? «Sicuramente se Rfi ci chiedesse immagini delle nostre videocamere per individuare gli autori di questi atti come Comune siamo disponibili. All’interno della stazione la proprietà è e resta di Rfi, così come le riprese effettuate dalle loro reti di videosorveglianza. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine, ma le immagini interne non sono a nostra disposizione».
Tra l’altro, proprio in queste settimane, l’attenzione sulla stazione di Induno stata particolarmente alta da parte delle forze dell’ordine: «Nell’ambito di un’indagine su furti avvenuti recentemente anche a Induno Olona, la zona della stazione è stata oggetto di particolare attenzione, grazie ad una serie di controlli congiunti tra Polizia locale, Carabinieri e Polizia di Stato – spiega Cavallin – C’è stato un coordinamento tramite il Prefetto, ma è chiaro che i controlli non posso essere 24 ore su 24, e hanno vandalizzato di nuovo la stazione proprio mentre i controlli era più frequenti».
Se non bastano le forze dell’ordine e la videosorveglianza, quale soluzione si può mettere in campo?
«E’ chiaro che la stazione è un luogo sensibile, ma con un’azione coordinata la situazione potrebbe migliorare. Ad esempio so per certo che la persona che gestisce il bar della stazione si era detta disponibile a gestire anche apertura e chiusura della sala d’aspetto e dei bagni, ma evidentemente non ha mai avuto risposta. Anche noi come Comune siamo disponibili a trovare forme di collaborazione. Anche perché una stazione abbandonata a se stessa è un segno di degrado. Da parte nostra, oltre alla videosorveglianza dell’area esterna abbia avviato il progetto di educativa di strada che spero possa al più presto dare dei risultati. Certo non può certo essere l’unica direzione in cui muoversi, perché la legge va fatta rispettare, ma ci auguriamo che il discorso educativo possa contribuire».
Forse, al di là dell’utile azione educativa e degli indispensabili controlli delle forze dell’ordine, andrebbe ripensata la politica di Rfi riguardo alle stazioni, che si sta dimostrando un fallimento: il gruppo le chiama “stazioni impresenziate” ma utenti e residenti le vivono come stazioni abbandonate.
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