La preghiera di Gallarate per l’Ucraina, padre Volodymyr: “Pregate per il mio popolo”
Un momento di commozione e preghiera per i cattolici italia e ucraini radunatisi alla chiesa di Sciarè di Gallarate
«Da tre giorni, da quando mi sono svegliato e ho visto la guerra arrivata in patria, non riuscivo a dire buongiorno e nemmeno a sentirlo, perché stavo male». Padre Volodymyr Misterman, che segue la comunità cattolica ucraina di San Basilio Magno ha iniziato così il momento di preghiera nel davanti alla chiesa di San Paolo apostolo a Sciarè (di Gallarate), prima della consueta messa domenicale con rito bizantino.
«Oggi posso dire buongiorno, l’Ucraina sta in piedi per un semplice motivo: perché con noi sta il Signore. Anche tutto il mondo sta con noi e sanguina con noi. Ringrazio il popolo italiano. È importante che non ci sentiamo soli, grazie per essere qua oggi».
Tante le persone radunatesi oggi, domenica 27 febbraio, con il pensiero rivolto all’Ucraina: circa 200-250 gallaratesi si sono stretti in preghiera riempiendo il cortile e il prato dell’oratorio.
A fianco di padre Volodymyr c’era don Riccardo Festa, prevosto della comunità pastorale San Cristoforo: «Abbiamo deciso di venire e portare un saluto alla comunità di fedeli. Viviamo questo momento di ascolto e di vicinanza alla comunità».
“L’ucraina resiste”
Padre Volodymyr ha accusato il presidente Putin, «che ci minaccia da 8 anni», di «inquinare con notizie falsi cuori e le menti umane del popolo internazionale». E ha continuato così, ricordando le sofferenze patite dal popolo ucraino nel Diciannovesimo secolo: «Il nemico non ha capito che andare a conquistare gli ucraini equivale ad andare a perdere, perché nessuno mai ha reso in ginocchio un popolo che sta versando sull’altare della libertà tanto sangue innocente».
Con voce commossa il sacerdote ucraino ha raccontato ai presenti di aver sentito, nei giorni scorsi, i suoi nipoti che gli hanno chiesto la benedizione prima di andare al fronte: «Stavano andando a combattere per la patria, con volto sereno e pronti ad andare fino alla fine».
Preghiera e perdono
Poi, nella domenica che, nel calendario liturgico del rito bizantino, si chiama “domenica del perdono” e precede l’inizio della quaresima, una richiesta non scontata: «Vi chiedo di pregare per la mia patria e per il mio popolo, che il Signore ci dia una forza particolare: di essere pronti a perdonare quel nemico che ha portato tanta sofferenza. Stiamo combattendo per una libertà che si capisce solo guardando il crocifisso».
L’aiuto di Gallarate all’Ucraina
Presente alla preghiera anche il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, insieme ad altri rappresentanti dell’amministrazione: il vicesindaco e assessore al Commercio Rocco Longobardi, il consigliere Luigi Galluppi e l’opposizione di centrosinistra rappresentata da Margherita Silvestrini e Giovanni Pignataro.
Anche ieri, sabato 26 febbraio, il consiglio comunale aveva organizzato in municipio un momento dove i cittadini ucraini hanno portato la loro angoscia e la loro richiesta di aiuto.
«Arrivare a chiedere il perdono è difficile. Ieri in municipio abbiamo manifestato per prendere le distanza da quello che sta avvenendo e l’impegno per aiutare i famigliari degli ucraini gallaratesi a scappare dalla guerra. Non possiamo fare altro che unirci alla preghiera e unirci alle istanze del popolo ucraino».
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