I ladri smontano i cavi della corrente, intervento d’urgenza per ridare acqua a mezza Cassano
Sono "scomparsi" i cavi di un'intera linea elettrica che alimentava i pozzi dell'acquedotto: Enel e Alfa hanno dovuto creare un impianto provvisorio per far ripartire le pompe
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Una intera linea elettrica smontata, l’acquedotto che – senza più energia – si ferma. Giornata complicata quella di martedì 22 febbraio a Cassano Magnago, per un furto che ha avuto come conseguenza «disservizi sulla fornitura di acqua potabile che ha coinvolto moltissime utenze».
Il furto ha toccato la linea Enel che conduceva ai pozzi “Baraggioli”, che coprono una parte del territorio di Cassano Magnago. Con conseguenze appunto pesanti per la fornitura di acqua. Le foto scattate nella mattina di martedì 22 febbraio sono eloquenti: la linea elettrica che attraversa il bosco e alimenta l’impianto dei pozzi è letteralmente scomparsa: rimangono i pali, ma i cavi non ci sono più.
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«Ringrazio Alfa ed Enel che dalle prime ore del mattino si erano già attivate per garantire la riattivazione dell’impianto con un sistema sostitutivo e temporaneo di alimentazione elettrica per garantire l’acqua a tutti e fornendoci informazioni costanti sulla situazione», ha detto il sindaco Nicola Poliseno, mettendo in guardia su possibili disagi per bassa pressione in una situazione d’emergenza. Anche alcuni lettori ci hanno segnalato che il flusso d’acqua, anche se flebile, è tornato in alcune zone interessate dall’interruzione già alle 8.30 del mattino.
Il sindaco ha anche «chiesto ai nostri uffici di verificare ogni forma di tutela legale e azioni di risarcimento». Anche se per ora il furto rimane, come ovvio, opera di ignoti.
Il ripristino ha richiesto un lavoro di squadra tra Enel (che gestisce la linea a tensione industriale) e Alfa srl, la società unica provinciale che ha preso in carico tutti gli impianti del ciclo dell’acqua, dalla captazione – i pozzi, appunto – alla distribuzione, fognature e depurazione. I furti di cavi su linee aeree sono rari, per la complessità dell’operazione, mentre più frequenti sono i casi di ladri che smontano cavi a terra, a volte con conseguenze molto pesanti sui servizi pubblici (come nel caso del furto di rame a Certosa che mandò i treni intorno a Milano, nel 2010)
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