“L’ospedale unico va affrontato con realismo e responsabilità politica”
La lista Centro popolare Gallarate mette i punti fermi per continuare a dibattere sul tema dell'ospedale unico Busto-Gallarate, compresi i compiti della commissione Sanità
Centro popolare Gallarate vuole andare oltre le «polemiche spesso sterili e fuorvianti» che hanno animato la politica locale in merito alla deroga al dibattito sull’ospedale unico Busto Arsizio-Gallarate e alla costituzione della commissione Sanità.
Durante il consiglio comunale di inizio febbraio maggioranza e opposizione si sono scontrati nuovamente sul tema dell’ospedale unico e, in particolare, della deroga al dibattito pubblico.
Quella sera è stata costituita all’unanimità – si è astenuto Massimo Gnocchi, di Obiettivo Comune Gallarate – la commissione Sanità che sarà composta da Andrea Zibetti, Marco Colombo, Michele Aspesi, Calogero Ceraldi, Luigi Galuppi, Giovanni Pignataro, Cesare Coppe, Massimo Gnocchi, Sonia Serati, Michele Bisaccia.
Il passato è passato
Posto che il Sant’Antonio Abate non potrà più essere ciò che è stato in passato e questo per la lista che siede tra i banchi della maggioranza non rappresenterebbe una colpa o una scelta politica, bensì «una constatazione che, ne siamo certi, anche i gallaratesi hanno ormai valutato ed accettato; bisogna prendere atto che è del tutto demagogica la pretesa che il nostro ospedale rimanga così com’è ed anzi possa essere potenziato, ingrandito, sviluppato».
Nell’attuale sedile ospedaliero Regione Lombardia ha ipotizzato il mantenimento del presidio ambulatorio territoriale, della casa di comunità e dell’ospedale di comunità. Su questo, per Centro popolare, è fondamentale concentrare il dibattito politico: «Riteniamo opportuno ed urgente che si approfondiscano queste previsioni, le loro specificità, il loro reale impatto, le opportunità che, in quanto istituti di nuova concezione, potranno realmente offrire ai cittadini gallaratesi».
Il nuovo ospedale “struttura di eccellenza”
Passano al nuovo ospedale che verrà costruito a Beata Giuliana, avrà «773 posti letto di cui 725 ordinari e 48 di day hospital, un numero superiore a quelli attualmente attivi nelle due strutture di Gallarate e di Busto. È concepito per diventare struttura di eccellenza».
Un’ambizione, una scommessa: «L’iter è ancora lungo e dovremo aspettare alcuni anni prima di vedere se la scommessa sarà vinta o meno. Ciò detto, ha senso opporsi astrattamente alla nuova realizzazione o forse il compito della politica e degli amministratori è un altro?». «Come forza politica rappresentata in consiglio comunale – continuano – è per noi fondamentale, ogni volta che ci troviamo ad affrontare uno dei problemi della città, chiederci quale sia realmente il bene comune».
Tra le questioni fondamentali: la realizzazione di un nuovo ospedale; la previsione di nuovi sevizi sanitari e di nuove funzioni da collocare in parte dell’attuale struttura del Sant’Antonio Abate; il mantenimento, fino all’apertura del nuovo ospedale, dei servizi sanitari oggi offerti dal
Sant’Antonio Abate; che l’amministrazione di Gallarate sia attore fondamentale in ogni fase del processo di realizzazione e garante, nei limiti delle competenze e responsabilità attribuitegli in materia sanitaria, della tutela degli interessi dei cittadini gallaratesi; fare di tutto per garantire che il nuovo ospedale abbia le caratteristiche necessarie per poter realmente dare risposta ai bisogni sanitari non solo dei Gallaratesi ma di tutti coloro che avranno necessità; garantire che l’iter che porterà alla realizzazione del nuovo ospedale sia all’insegna della trasparenza, della correttezza, del coinvolgimento dei cittadini.
«Abbiamo votato a favore della deroga alla procedura di dibattito pubblico perché crediamo fortemente nella commissione Sanità che è stata costituita e che riteniamo strumento utile e necessario per ottenere i suddetti risultati».
La commissione Sanità
Infine, Centro popolare accusa che «nel dibattito sul tema ci si è soffermati forse troppo poco sui compiti e sui contenuti che tale commissione dovrà avere».
Quali sono per voi? «Il contributo alla definizione dell’accordo di programma tra Regione, Comune di Gallarate e Comune di Busto Arsizio per la creazione del Nuovo Ospedale; il contributo alla definizione dell’Accordo di programma tra Regione e Comune di Gallarate per l’individuazione e la definizione delle funzioni da mantenere presso l’ospedale Sant’Antonio Abate; l’individuazione di un possibile utilizzo delle aree attualmente comprese nel Sant’Antonio Abate e che non saranno interessate da quanto indicato nell’Accordo di programma di cui al punto precedente; un costante monitoraggio dei servizi sanitari attualmente erogati dal Sant’Antonio al fine di garantire una transizione dall’ospedale attuale al nuovo ospedale che non penalizzi qualità e qualità dei servizi sanitari attualmente offerti».
«Questo ci sembra un modo serio, corretto e da tutti condivisibile, di affrontare il tema del nuovo ospedale con sano realismo e responsabilità politica».
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