Da Malpensa al nord della provincia in declino. Gli interventi di Univa per lo sviluppo del territorio

Gli industriali sottolineano positivamente la nascita sul territorio dei tavoli di coordinamento sul Pnrr, auspicandone l'apertura alle parti sociali

Univa Generiche

L’ultima assemblea generale dell’Unione degli industriali della provincia di Varese si è tenuta in un hangar di Malpensa. Un segnale chiaro su quanto conti per gli industriali il rilancio di questa infrastruttura. Il destino dell’hub della Brughiera e l’approvazione del Masterplan sono stati tra gli argomenti trattati da Roberto Grassi nella conferenza stampa di inizio d’anno. «Non ci stancheremo mai di affermare quanto Malpensa sia centrale per la crescita economica e sociale della nostra provincia – ha detto il presidente di Univa – Guardiamo con interesse allo sviluppo dell’area cargo, così preziosa per lo sbocco dei nostri prodotti sul mondo. Non ci faremo mai una ragione sulle posizioni che vogliono ostacolarne lo sviluppo, nel pieno rispetto della conciliazione tra sostenibilità e aumento dell’operatività aeroportuale».

CINQUE LINEE DI INTERVENTO

Gli industriali sottolineano positivamente la nascita dei tavoli di coordinamento sul Pnrr avviati sul territorio, auspicandone l’apertura, oltre che alle amministrazioni, anche alle parti sociali. Univa porterà la propria visione con alcune proposte concrete da condividere. Cinque linee di intervento che comprendono comprendono: innovazione e digitalizzazione; welfare; capitale umano; transizione ecologica; infrastrutture con focus Malpensa e Nord della provincia. Tra le proposte concrete già contenute in un documento che Confindustria Lombardia ha fatto avere prima di Natale nelle mani del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ci sono: sostenere progetti di aggregazione delle filiere produttive, accompagnare la digitalizzazione di filiere strategiche come l’automotive, aumentare la sinergia a livello regionale tra gli incubatori di start-up. Investire ancora di più nell’istruzione professionale e tecnica, per contrastare la dispersione scolastica e per avvicinare le ragazze alle materie tecnico-scientifiche. Puntare al sostegno alla genitorialità dei lavoratori e delle lavoratrici. Su questo punto, ha annunciato Grassi, «Presenteremo un nostro progetto che coinvolgerà imprese e stakeholder del territorio».
E poi ancora: sostenere le iniziative di promozione dell’economia circolare e del riuso delle materie prime, proseguendo con la messa a terra delle piattaforme digitali, per l’incontro tra domanda e offerta di materiali già sperimentati in ambito regionale, come ad esempio, la Piattaforma Life M3P sviluppata da Univa e CentroCot.

L’AREA DI CONFINE A RISCHIO DECLINO

Senza dimenticare un fronte crescente di preoccupazione, l’area Nord del Varesotto: «Dobbiamo cominciare a lavorare oggi – ha detto Grassi – per riuscire nei prossimi anni a far entrare l’area nord della provincia di Varese nei parametri “Zone C non predefinite” nelle prossime programmazioni. Ciò vuol dire garantire aiuti di Stato approvati dalla Commissione Europea per favorire lo sviluppo di zone in declino. Da tempo le comunità montane delle Valli del Luinese, della Valcuvia e della Valganna stanno vivendo una parabola negativa ed un progressivo depauperamento del tessuto produttivo in parte legato anche alla situazione di area di frontiera con la Svizzera. I parametri economici in quest’area iniziano a configurare una situazione meritevole di attenzione ai sensi degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2022
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