“Mi ha baciata e costretta a toccarlo”: parla in tribunale una giovane molestata sul treno a Cittiglio
Processo per violenza sessuale per un episodio avvenuto nel 2012 a bordo di un convoglio Trenord, quando la vittima era adolescente. Imputato un ragazzo maggiorenne al momento dei fatti
«Quando è scesa dal treno con noi piangeva ci ha raccontato di essere stata baciata e costretta a toccarlo». In aula, al tribunale di Varese, vanno in scena la paura e il disagio per un’accusa pesante e che oggi, come 10 anni fa, rappresenta argomento di forte allarme sociale: la sicurezza sui treni, il controllo di ciò che accade ai viaggiatori, specialmente quelli più indifesi.
La vicenda riguarda quanto avvenuto a una ragazza nel 2012 a bordo di un convoglio delle Nord. I fatti denunciati da una ragazzina classe 1997 sarebbero avvenuti su un treno della tratta Laveno-Milano nella parte iniziale del viaggio. I fatti vedono imputato un ragazzo per violenza sessuale. In aula è stata sentita anche la parte offesa: «Era il tardo pomeriggio del 14 giugno e quel ragazzo assieme ad altri due si era avvicinato in stazione a Laveno al nostro gruppo». Il ragazzo cercava di attaccare bottone, faceva domande.
Poi le tre giovanissime (14enni e 15enni) salgono sul treno in partenza in direzione Milano. «Partito il treno, si è seduto con noi. Ha continuato a parlare. Mi ha chiesto se ero fidanzata e gli risposi di no. A quel punto mi ha baciata e mi ha portata nel vagone di sopra per fare altro: ero sotto shock, non sapevo cosa fare sono andata completamente il tilt, era il mio primo bacio». La ragazza si fa convincere a salire nel piano superiore del treno. «Arrivati su mi ha toccato le parti intime, si è abbassato i pantaloni e obbligata a toccarlo».
La fermata di Cittiglio arriva dopo pochi minuti e il ragazzo si riveste e fornisce alla giovane il suo numero di telefono. Dopo i fatti la ragazza è scesa e si è rivolta ai carabinieri della stazione di Laveno Mombello: «Mi sentivo male per quello che è successo, tremavo. E mi sono messa a piangere. Arrivata a casa ho raccontato tutto a mia madre». Nel corso delle prossime udienze verranno sentiti altri testimoni sull‘episodio, prima della discussione.
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