“Mi hanno violentata a Varese”: prima udienza dopo 9 anni
I fatti raccontati alla polizia da una sedicenne nel 2013 alla fine di una serata a base di droga

Era scappata da una comunità di recupero e aveva incontrato in città un gruppo di ragazzi a cui aveva chiesto di fumare hascisc: solo 16 anni alle spalle, una serata a base di droga ma anche di sesso, almeno secondo quanto raccontato oramai nove anni fa alla questura di Varese.
Per quei fatti oggi, 2022, un ragazzo diventato quasi trentenne è comparso in aula di fronte al Collegio per la prima volta e con un “carico pendente” – l’accusa – di non poco conto: violenza sessuale su minore, visto che al momento dei fatti di anni ne aveva 19.
L’imputato, difeso dall’avvocato Nicola Giannantoni, era accusato anche di incendio e tentata estorsione assieme a quattro amici coetanei, uno solo con precedenti importanti: reati entrati in questo procedimento ma ora prescritti; e dunque l’imputato è alla sbarra solo per la violenza.
Un fatto che sarebbe avvenuto quella sera di tanti anni fa in un’abitazione di Varese e finito in una denuncia alla polizia, che ha attivato le indagini anche su quanto la ragazza ascoltò nell’appartamento di Varese mentre era in compagnia del gruppo poco più grande di lei. Dialoghi riferiti poi alla polizia e legati all’incendio di un locale di Varese e al tentativo di estorsione.
Ai tempi non venne emessa alcuna misura cautelare nei riguardi del sospettato della violenza sessuale “e l’incidente probatorio chiesto dalla procura non è stato ammesso come prova: unico elemento, il racconto della minore agli agenti”, ha specificato l’avvocato Giannantoni sulla soglia dell’aula. Prossima udienza il 3 marzo, la parte offesa risulta irreperibile.
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Quando leggo queste notizie o simili, diversi anni per iniziare un processo, capisco perché in Italia la Giustizia è tra le istituzioni che non gode della fiducia dei cittadini. Ma ci rendiamo conto che un accusato, colpevole o meno, non può stare sulla graticola per anni prima di ottenere un verdetto. Figuriamoci poi con altri gradi di giudizio quanti anni ancora devono passare. In questo caso oltretutto l’accusatrice è irreperibile e pertanto i tempi si allungheranno chissà fino a quando e, alla fin fine, ci sarà la prescrizione del reato con buona pace dei tempi e delle spese sprecate.