Monti e Paolelli bussano ad Ats: “Risolviamo il problema della mancanza dei medici di base in Valbossa”
Incontro con i vertici dell'Azienda Sanitaria. Proposte alcune soluzioni per i comuni che sono rimasti senza medico di base
La carenza dei medici di base va risolto al più presto. La situazione è complessa soprattutto nei piccoli comuni: quando un medico di famiglia va in pensione, spesso gli assistiti sono costretti a spostarsi, anche di molti chilometri per trovare un nuovo dottore disponibile, con gravi disagi soprattutto per gli anziani.
È quanto è accaduto nei mesi scorsi a Bodio Lomnago e Galliate Lombardo. Molti assistiti si erano lamentati del fatto che la dottoressa andata in pensione non fosse stata prontamente sostituita. E se a Daverio il problema è stato risolto e presto arriverà un nuovo medico ad affiancare i due già presenti in paese, per Bodio e Galliate il nome di un sostituto che possa visitare e accogliere i pazienti in un ambulatorio “di prossimità” non è ancora stato fatto. I cittadini di Bodio si stanno mobilitando con una raccolta firme, ma oggi il presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della Lombardia, Emanuele Monti, e il sindaco di Bodio Lomnago, Eleonora Paolelli, hanno incontrato il vertici dell’ATS Insubria per trovare una soluzione alla carenza di medici di medicina generale della Valbossa.
“A fronte del recente pensionamento di alcuni medici di famiglia operanti nel territorio della Valbossa, ho ritenuto fare il punto della situazione con il sindaco Paolelli e i tecnici di ATS Insubria per trovare soluzioni immediate” spiega Monti.
“Il primo risultato scaturirà dalla condivisione con l’accademia di formazione di scuola primaria di avvicinare due medici alla zona di Casale litta, Daverio, Crosio e Mornago. Questo permetterà di dare una risposta immediata a circa 1.500 cittadini della zona, che saliranno a 3.000 entro fine anno qualora anche il Ministero supportasse la proposta fatta da Regione Lombardia sull’aumento del massimale dei pazienti per i medici in formazione”.
“Sui comuni di Bodio, Inarzo, Cazzago Brabbia si sta lavorando per richiedere l’autorizzazione ad una deroga che permetta di spostare i confini dell’ambito delle cure primarie. Così i cittadini della zona potranno trovare un medico più vicino, in attesa di portare un professionista stabilmente a Bodio Lomnago con la disponibilità del comune di mettere a disposizione uno spazio ambulatoriale nuovo”.
“Per cercare di dare una risposta ai cittadini più anziani si sta lavorando anche per aprire un’interlocuzione con ATS, il Comune di Bodio Lomnago e i medici di base per avere uno sportello temporaneo un giorno a settimana dell’ambulatorio comunale e migliorando la digitalizzazione delle comunicazioni, come ad esempio la dematerializzazione delle ricette”.
“In prospettiva, invece, gli effetti della recente legge di potenziamento della sanità lombarda porteranno un meccanismo più fluido sulla scelta e revoca. Si sta ragionando se includere nel distretto di Azzate anche i comuni di Inarzo, Bodio, Cazzago e Casale Litta, che afferiscono al piano di zona e quindi legato alle esigenze del sociale di Varese. Così manterremo inalterati i servizi sociali ma potenzieremo l’ambito sanitario territoriale”.
“Ringrazio il sindaco Paolelli e i sindaci della zona per aver concretamente lavorato per sostenere la sanità territoriale e ATS per la pronta azione con il dottor Gutierrez e la dottoressa Della Rosa”.
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