Mozione del Pd di Busto Arsizio per accogliere profughi ucraini
I consiglieri dem chiedono che l'aula si esprima contro l'aggressione russa e che l'amministrazione comunale promuova azioni di sostegno concreto agli ucraini tramite le associazioni locali
Il Partito Democratico di Busto Arsizio ha protocollato una mozione affinchè il Consiglio Comunale esprima una ferma condanna delle operazioni militari russe in territorio ucraino e affinchè l’amministrazione si attivi per aiutare gli ucraini, anche ospitando eventuali profughi.
I democratici partono dall’articolo 11 della Costituzione: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (…) e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” (articolo 2) e “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (…)”».
In seguito chiedono «la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa e che il Governo italiano, gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione Europea si impegnino in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla NATO, perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere»
Paolo Pedotti, Cinzia Berutti, Maurizio Maggioni e Valentina Verga chiedono inoltre che l’amministrazione comunale si impegni «a far sentire alla popolazione ucraina la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica della Russia e delle sue azioni di guerra; a creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli; ad organizzare qualora se ne evidenzi la contestualità e nell’ambito delle competenze del Sindaco in materia di Protezione civile (L. 225/92) la più ampia rete di solidarietà e di accoglienza insieme ad associazioni e a gruppi attivi sul territorio comunale nei confronti della popolazione ucraina che si ritrovi in assenza di beni di prima necessità sul suolo ucraino o nella condizione di profugo sul suolo italiano»..
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