Parte a Induno Olona il progetto “Giovani attivi”, educativa di strada per rispondere alle esigenze dei ragazzi
Il progetto, voluto dall’assessore ai Servizi alla persona e vicesindaco Cecilia Zaini, è stato affidato agli educatori della Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione che dal 1980 ha maturato un’importante esperienza nelle problematiche del mondo giovanile
Comune, scuola, associazioni, parrocchia e un team di specialisti “on the road”: è questa la formula su cui si basa “Giovani attivi”, un progetto di educativa di strada per avviare a Induno Olona un percorso pedagogico rivolto agli adolescenti nei loro spazi di aggregazione informali.
Il progetto, fortemente voluto dall’assessore ai Servizi alla persona e vicesindaco Cecilia Zaini, è stato affidato agli educatori della Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione che dal 1980 ha maturato un’importante esperienza nelle problematiche del mondo giovanile.
L’obiettivo è incontrare i ragazzi nei luoghi della loro quotidianità e del tempo libero come parchi pubblici, oratori, sottopassi, bar, piazze. Per inziare questo percorso gli educatori della cooperativa, Emanuele Crugnola e Giulia Rocca, coordinati dal loro responsabile Manuel Meme Battaggi, hanno programmato una mappatura degli spazi aggregativi, con specifica attenzione ai giovani nella fascia di età dai 13/14 anni ai 18 anni.
Ai ragazzi viene chiesto di compilare un breve questionario, il primo passo per instaurare un dialogo che porterà all’elaborazione di un percorso educativo. Accanto al lavoro degli educatori, anche la comunità sarà coinvolta attraverso interlocutori come la scuola, le associazioni, gli oratori: i sacerdoti che operano a Induno, don Flavio Parziani e don Matteo Rivolta, hanno già manifestato disponibilità ad un lavoro coordinato e per un’apertura degli spazi dell’oratorio.
«Con la dottoressa Federica D’Andria, la psicologa che segue lo sportello presso le scuole e che sarà la referente del progetto in Comune, e con la collaborazione della consigliera Chiara Bossi, delegata alle politiche giovanili, abbiamo pensato fosse necessario un percorso rivolto agli adolescenti fin da questa estate, quando l’emergenza pandemica ha evidenziato i disagi della riduzione di spazi e dei momenti di relazione” – spiega Cecilia Zaini – I servizi sociali hanno già avuto un primo confronto con i genitori di alcuni ragazzi».
Tra gli obiettivi del progetto anche risolvere i problemi di “convivenza” tra alcuni gruppi di ragazzi e i cittadini delle zone, come la stazione, da dove arrivano spesso segnalazioni e lamentele per il disturbo della quiete pubblica e il degrado.
«Senza dubbio alcune iniziative a garanzia della sicurezza e della quiete pubblica richiedono il ricorso alle forze dell’ordine – aggiunge il vicesindaco – ma occorre stabilire un contatto con i ragazzi, partendo dai loro bisogni e creando senso di appartenenza e modelli positivi»
Meme Battaggi, pioniere dell’educativa di strada con la Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione, sottolinea l’importanza del contatto e della relazione educativa: «Gli adolescenti e i giovani hanno bisogno di luoghi e tempi dedicati a loro, ancora di più in questi due anni di pandemia che hanno messo in evidenza le difficoltà che vivono quotidianamente i ragazzi e le ragazze. Alcuni reagiscono isolandosi, altri con aggressività e provocazioni. E’ importante che i giovani abbiano dei riferimenti adulti a cui rivolgersi, ma anche che tornino a vivere una socialità sana che permetta loro di essere giovani attivi per il territorio. Per farlo avremo bisogno della collaborazione di tutti i cittadini».
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