Pro Patria brava ma ingenua: la Juventus passa di rigore
Ai tigrotti di Busto Arsizio non basta una buona partita: dagli undici metri Brighenti regala la vittoria alla Juve. Sconforto bianco-blu per non aver saputo cogliere le chance e per un rigore non fischiato nel primo tempo

Una punizione troppo severa per la Pro Patria, che esce dal Moccagatta di Alessandria con una sconfitta frustrante. Grazie al tiro dal dischetto realizzato da Brighenti al 72′ è la Juventus a conquistare i tre punti in palio nel recupero del ventiduesimo turno di Serie C. (foto d’archivio Roberta Corradin)
Alla squadra di Busto Arsizio, autrice di una buona prestazione, non rimane che l’amarezza per non aver saputo sfruttare le proprie chance dopo aver colpito al 9′ un palo con Pesenti e aver recriminato per un rigore su Ghioldi, sempre nel primo tempo. Due azioni simili, quelle in area di rigore, tuttavia il fischietto del direttore di gara Simone Taricone quest’oggi ha assegnato il penalty solo ai padroni di casa. E così, proprio contro la Pro Patria, i bianconeri interrompono la maledizione che finora aveva visto la Juventus sbagliare ben 8 tiri dal dischetto consecutivi, di cui uno all’andata quando Caprile ipnotizzò Aké.
Non sarà un rospo facile da ingoiare per la Pro Patria; adesso l’allenatore dei tigrotti Luca Prina dovrà tenere saldi i nervi della squadra in vista della gara casalinga contro il Legnago, ripartendo da quanto di visto buono visto sul campo della Juve.
FISCHIO DI INIZIO – Gli ottavi di Champions da una parte, le squalifiche scontate dai tigrotti dall’altra. Sono questi i principali fattori che incidono nelle scelte dei due allenatori nella sesta e penultima partita di un febbraio stakanovista. Rispetto alla gara di Bolzano, Prina può nuovamente contare su Fietta, Colombo e Pierozzi, quest’ultimo recuperato in tempi record dopo l’affaticamento di domenica. Il terzetto ritrovato viene schierato nell’undici che per la prima volta annovera Pesenti titolare con la casacca bianco-blu. Senza Boffelli, fuori per somma di diffide, è Fietta centrale dalla difesa a tre, accanto Molinari e Saporetti. A centrocampo oramai il ruolo del metronomo è saldo nelle mani di Nicco, coadiuvato da Galli e Pierozzi a sinistra e Gholdi e Colombo a destra.
A causa dell’ottavo di Champions della prima squadra i bianconeri di Zauli devono invece cedere ad Allegri, impegnato all’Estadio de la ceramica, la giovane promessa Soulé ottenendo “in cambio” il brasiliano Kaio Jorge e il ritorno all’ovile di Aké, esterno promosso a gennaio dal livornese tra i “big”. I due attaccanti vengono schierati titolari insieme a Iocolano sulla trequarti nel 4231 che vede Pecorino prima punta e in mediana la coppia Zuelli-Miretti.
PRIMO TEMPO – Per la terza partita consecutiva la Pro Patria è protagonista di 45 minuti di buona fattura, in cui manca però sempre il gol, se gli inventori del calcio l’hanno chiamato così, obiettivo, un motivo ci sarà. La linea a cinque del centrocampo permette ai tigrotti di sradicare tanti palloni e ritrovarsi in pochi passaggi sulla trequarti offensiva. Tuttavia l’assist più clamoroso dell’intera partita è quello involontario del portiere juventino Israel all’attaccante bustocco Pesenti.
L’aria della Champions si fa sentire e al’8’ minuto, in perfetto stile Karius-Benzema della finale 2018, l’estremo difensore bianconero sbaglia completamente a impostare coi piedi, servendo l’attaccante numero 32 che, come un rapace, cerca “di prima” la rete ma trova solo il legno della porta. Proprio dalla punta più esperta della partita viene dunque a mancare il guizzo di cattiveria che avrebbe cambiato la partita, anche se era difficile fare di meglio in un’azione così rocambolesca.
La Juventus risponde affidandosi alla qualità e alla giocata dei singoli: come Zuelli, Aké e agli alti e bassi di Kaio Jorge, quest’ultimo costretto a uscire in barella e in lacrime per un forte trauma al ginocchio dopo uno scontro con Colombo. Pochi minuti dopo l’infortunio del brasiliano la Pro Patria reclama un rigore: al 32’ Ghioldi vince un rimpallo in area e viene toccato da Zuelli. I tigrotti protestano attorno Taricone. L’arbitro è inamovibile e non fischia niente, neanche simulazione per la mezzala della Pro Patria.
SECONDO TEMPO – La Juventus approfitta della e cambia subito Aké per Brighenti, bestia nera della Pro Patria. Come poi si rivelerà anche in occasione del rigore.
Ma a dare la vera svolta sono i cambi fatti allo scoccare del secondo terzo di gara. Ancora sullo 0 a 0 Zauli inserisce Cudrig e Barrenechea, mentre Prina Stanzani (Piu) e Pierozzi – che ritornavo dopo lo stop di domenica – per Ferri. Come troppe volte accade, come visto anche mercoledì allo Speroni contro la Pro Sesto, l’interruzione del gioco e i nuovi interpreti strappano gli equilibri di una partita che fino a quel momento era stata amministrata per almeno un’ora dalla Pro Patria, prima che i tigrotti abbassassero il baricentro di almeno un paio di metri col passare dalla ripresa.
Passa appena un giro d’orologio dal doppio “doppio cambio” e dalla corsia di destra della Juve parte la discesa di Anzolin, il terzino scocca un cross basso diretto a Cudrig in area, Molinari nell’anticipo tocca il pallone, che cambia traiettoria, e la gamba dell’esterno. Taricone questa volta assegna senza la massima punizione realizzata dai bianco-neri per l’1 a 0.
Negli ultimi venti minuti l’orgoglio tigrotto non basta, e vede come massimo risultato degli sforzi di gruppo una rovesciata alta di Castelli in pieno recupero. Al contrario la foga agonistica per la ricerca del pareggio a momenti regala il raddoppio juventino a causa di un’ingenuità di Galli che al 79’ sbaglia le misure e in retropassaggio serve lo juventino Compagnon sulla parateria di sinistra, Caprile dovrà superare se stesso due volte per chiudere lo specchio della porta a Cudrig.
Al triplice fischio il risultato è così lo stesso dell’andata, 1 a 0, solo che a giocare in casa questo pomeriggio era la Juventus. Questo significa il secondo stop della Pro Patria in 7 giorni.
F.C. JUVENTUS U23 – AURORA PRO PATRIA 1919 1 – 0 (0 – 0)
Marcatori: 27′ s.t. Rig. Brighenti (JUV).
F.C. JUVENTUS U23 (4-2-3-1): 1 Israel; 26 Barbieri, 4 Riccio, 13 Poli, 6 Anzolin; 17 Zuelli, 21 Miretti (20′ s.t. 28 Barrenechea); 23 Akè (1′ s.t. 11 Brighenti), 29 Kaio Jorge (26′ p.t. 14 Compagnon), 20 Iocolano (20′ s.t. 27 Cudrig); 31 Pecorino (38′ s.t. 9 Da Graca).
A disposizione: 44 Siano, 3 Stramaccioni, 7 Sekulov, 8 Leone, 15 Verduci, 16 Sersanti, 19 Palumbo. All. Zauli.
AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 5 Molinari, 16 Fietta, 4 Saporetti; 21 Colombo (30′ s.t. 17 Vezzoni), 23 Ghioldi (29′ s.t. 30 Castelli), 10 Nicco, 3 Galli, 11 Pierozzi (24′ s.t. 25 Ferri); 27 Piu (29′ s.t. 9 Parker), 32 Pesenti (24′ s.t. 7 Stanzani).
A disposizione: 12 Mangano, 22 Bergamo, 2 Vaghi, 20 Rusconi, 24 Giardino, 31 Caluschi. All. Prina.
ARBITRO: Simone Taricone di Perugia (Andrea Niedda della Sezione di Ozieri e Paolo Tomasi della Sezione di Schio. Quarto Ufficiale Adil Bouabid della Sezione di Prato).
Angoli: 10 – 2.
Recupero: 3′ p.t. – 4′ s.t.
Ammoniti: Caprile (PPA).
Note: Giornata mite e soleggiata. Terreno di gioco in discrete condizioni
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