Speciale Sesto Calende

Da Sesto Calende a Milano a piedi e in bici

Settantasei chilometri in sicurezza dentro il parco del Ticino, lungo canali, navigli, il fiume azzurro e la Via Francisca del Lucomagno. Un percorso immerso nella natura, nell'arte e nella storia

passeggiata sesto calende

La distanza da Sesto Calende a Milano è 76 chilometri ed è tutto in sicurezza, accessibile e senza dislivelli. Una camminata o pedalata alla scoperta di uno spaccato unico di Lombardia tra fiumi, dighe, pezzi di storia, ville e cammini storici. Gran parte dell’itinerario si sviluppa all’interno del Parco del Ticino ora diventata area Mab che include anche il Verbano, il parco del Campo dei fiori e quello della Valgrande.

Il tracciato parte dall’alzaia sul Ticino a Sesto Calende per entrare nel canale Villoresi dopo la diga del Panperduto, poi nel Naviglio grande a Turbigo e da lì fino ad Abbiategrasso (a Castelletto di Cuggiono si incrocia la Via Francisca del Lucomagno). Nella cittadina si proseguirà poi lungo il naviglio grande per arrivare a Milano.

L’ITINERARIO

Sesto Calende – Diga di Miorina   3,4 km
Diga del Panperduto                      10,4 km
Tornavento                                       22,6 km
Turbigo                                              31,0 km
Castelletto di Cuggiono                  37,6 km
Abbiategrasso                                   55,0 km
Milano                                                76,0 km

L’itinerario può essere percorso tutto a piedi o in bicicletta ed è accessibile anche alle persone con ridotta capacità di mobilità. Nel primo caso possono servire diverse tappe. Per ragioni logistiche legate alle accoglienze per dormire si può fare una prima sosta tra il Panperduto, dove si trova un ostello, o a Tornavento. Da lì la seconda tappa può essere fatta a Castelletto di Cuggiono, poi Morimondo e per finire Bereguardo.

In bicicletta due possibilità, visto il percorso tutto in piano si può fare tutto in una giornata o spezzandola a Castelletto di Cuggiono dove si trova una struttura economica per dormire.

Da Sesto Calende alla diga di Miorina

Il Ticino dopo la pioggia

Il primo breve tratto è di 3,4 km. Si può partire dal centro di Sesto Calende e si prosegue costeggiando il fiume Ticino. Una bella passeggiata da fare per iniziare a scoprire la relazione tra la natura e l’opera dell’uomo. Subito dopo la diga si trovano spiagge e più in alto l’area archeologica di Golasecca.

Dalla diga di Miorina al Panperduto

Maggio 2021

Questo tratto del percorso corre sempre di fianco al Ticino ed è lungo 7 km. Lungo l’alzaia, oltre ad alcuni locali, si incontra la centrale elettrica Porto della Torre e il primo ponte che collega la Lombardia al Piemonte con il passaggio della strada statale 336. “Giungendo in questo luogo – si legge sul sito del Panperduto – si rimane incantati: l’acqua è la protagonista assoluta, se ne percepisce la maestosità e la potenza; lo sguardo viene attratto dalla complessità dei percorsi da essa compiuti fra l’ambiente fluviale e le opere di derivazione e canalizzazione. Qui l’ingegno umano è riuscito a domare l’acqua costruendo uno degli snodi idraulici più importanti della Lombardia, dove parte delle acque dal fiume Ticino vengono deviate per formare due importantissimi canali: il Villoresi, utilizzato per l’irrigazione e il canale Industriale, fondamentale per la produzione di energia. La diga del Panperduto sul Ticino e le opere ad essa collegate vennero inaugurate nel 1884 dal progetto di Eugenio Villoresi, solo dopo molti anni di studi e di varianti”.

Dal Panperduto a Tornavento

La Giornata del panorama - Le foto dei lettori

Sono 12,2 km. Si lascia l’alzaia del Ticino e si inizia a camminare di fianco al canale Villoresi per arrivare subito sotto l’ex dogana austroungarica oggi sede del Parco del Ticino. Qui merita una sosta per scoprire le bellezze di Via Gaggio con una sorta di museo storico a cielo aperto e il belvedere di Tornavento, incantevole borgo con una vista mozzafiato sul Piemonte e la catena alpina.

Da Tornavento a Turbigo

naviglio grande Cuggiono

Sono 8,4 km. Occorre fare attenzione e prendere l’alzaia del canale Villoresi che porta fino a Monza. Turbigo ha una storia antica che risale al periodo romano. Si trovano tanti dettagli sul sito del comune. Sul territorio si trova la centrale termoelettrica di Turbigo, che nella sua prima conformazione fu avviata nel 1928. La centrale occupa un’area di 56 ettari situata sulla sponda destra del Naviglio Grande.

Da Turbigo a Castelletto di Cuggiono

Quinta tappa Via Francisca da Busto Arsizio a Castelletto di Cuggiono

Sono 6,6 km. Si lascia il canale Villoresi per proseguire sull’alzaia del Naviglio grande. Questo è un canale navigabile che nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi di Tornavento e termina nella Darsena di Porta Ticinese a Milano. Ha un dislivello totale di 34 metri su una lunghezza di 49,9 km. Nel tronco da Tornavento ad Abbiategrasso ha una larghezza variabile dai 22 ai 50 metri, mentre da Abbiategrasso a Milano si restringe anche fino a 15 metri, riducendosi a 12 nel tratto terminale. La portata a Turbigo è di 64 m³ al secondo in estate e di 35 in inverno.
A Castelletto di Cuggiono si incontra la Via Francisca del Lucomagno, un antico cammino storico che parte dal centro Europa a Costanza per arrivare fino a Pavia.

Da Castelletto di Cuggiono ad Abbiategrasso

Sono 17,4 km tutti sull’alzaia del Naviglio grande. Lungo il percorso si incontrano piccoli borghi tutti molto interessanti. Si passa per Bernate Ticino, dove è possibile ammirare la Canonica di San Giorgio. Uno dei gioielli di questo tratto di cammino è Boffalora Sopra Ticino. Un piccolo paesino ricco di storia, che deve la sua crescita alla vicinanza con il Naviglio Grande così come Robecco sul naviglio dove si trovano numerose ville. Prima di arrivare ad Abbiategrasso c’è Cassinetta di Lugagnano, uno dei più antichi borghi della Pianura Padana e dove si può ammirare una statua di Carlo Borromeo che transitò da qui poco prima di morire.

Per alcuni tratti il Naviglio grande è navigabile e si possono consultare qui le informazioni utili.

Da Abbiategrasso a Milano

Italia Mondo generiche

Sono 21 km. Il percorso pur essendo in gran parte a ridosso di centri abitati, gode di scorci molto suggestivi. I primi undici km fino a Gaggiano si sviluppano lungo una pista ciclabile adatta a tutti. Il panorama è molto caratteristico perché, a seconda del periodo dell’anno, si possono ammirare i vari colori della natura. Anche durante le giornate in cui la nebbia trasforma i colori in varie sfumature di grigio, il paesaggio si presta a delle fotografie molto suggestive. Nelle giornate primaverili il Naviglio Grande rappresenta un itinerario perfetto per la classica gita fuori porta in bicicletta. Il corso d’acqua termina nella Darsena di Porta Ticinese a Milano.

INFORMAZIONI E LINK UTILI

IL PARCO DEL TICINO

Il Parco del Ticino è nato nel 1974 per la tutela e la salvaguardia ambientale del territorio lombardo presente lungo il corso del fiume Ticino. Si estende dal Lago Maggiore alla confluenza con il fiume Po, su una superficie complessiva di circa 92.000 ettari, in 47 Comuni nelle Province di Varese, Milano e Pavia. Grazie al suo patrimonio di natura, paesaggio, arte e storia, la Valle del Ticino, nel 2002, è stata riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera. Ha una fitta rete di sentieri che si sviluppano per tutta l’area del parco.

LA VIA FRANCISCA DEL LUCOMAGNO

È un antico cammino storico che parte da Costanza per arrivare a Pavia attraverso 510 km. Entra in Italia a Lavena Ponte Tresa sul lago Ceresio e da lì in 135 km, otto giorni di cammino si arriva a Pavia. Incrocia questo itinerario a Castelletto di Cuggiono e da quel punto i due percorsi si sovrappongono. Si consiglia di consultare il sito della Francisca per avere maggiori informazioni anche sulle accoglienze.

PER ARRIVARE E TORNARE

Il sistema migliore per arrivare a Sesto Calende è il treno con Trenord. Qui il sito per consultare orari e costi. Lo stesso si può fare una volta arrivati a Milano. In diversi tratti del percorso si incontrano paesi dove è presente una linea ferroviaria.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2022
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