«Vorrei far scappare i miei due ragazzi dall’Ucraina e non so come fare»
La storia di un'imprenditrice di Busto Arsizio che da anni ospita i ragazzi provenienti dalle aree contaminate dell'Ucraina, attraverso Aubam he da anni organizza i soggiorni

«Vorrei far scappare i miei due ragazzi dall’Ucraina e non so come fare». A parlare è Angela (nome di fantasia), imprenditrice di Busto Arsizio che da 9 anni ospita ogni anno due ragazzi (fratello e sorella) grazie all’associazione Aubam, diretta da molti anni da Antonio Tosi (nella foto) e che permette a decine di bambini delle aree contaminate dell’Ucraina di passare periodi in Italia.
Il terrore di ritorsioni e rappresaglie da parte dei russi, nei confronti di qualsiasi forma di dissenso, ci costringe a raccontare la testimonianza senza nomi e indicazioni geografiche precise.
Il più grande ha 18 anni e rischia di essere arruolato, insieme al padre 40enne: «Sono disposta a fare qualsiasi cosa per portarli via da lì ma la situazione è difficile. Vivono a 40 km da Kiev e l’esercito russo è già arrivato alle porte della capitale – racconta cercando di nascondere l’ansia -. Per tutta la notte sono rimasti svegli in cantina, unica forma di difesa da eventuali bombe».
L’esperienza vissuta in questi anni Angela la racconta così: «Ha portato a tutti noi una grande ricchezza. Quando conosci qualcuno che ha una cultura diversa dalla tua ne trai giovamento. I bambini sanno darti tanto». Come è nata? «Con Aubam. Una coppia di nostri amici ospitava un bambino attraverso questa associazione e ci siamo incuriositi. I miei figli mi hanno chiesto di provare e abbiamo portato qui prima lui e poi la sorella. Da due anni i soggiorni si sono interrotti a causa del covid ma siamo sempre rimasti in cotatto».
Un contatto che in questi giorni si è intensificato: «Nelle scorse settimane avevo provato a farli venire in Italia, prima che scoppiasse la guerra, ma lui lavora e studia all’università e aveva paura di perdere tutto».
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