A Besozzo una stanza stracolma di sacchi e solidarietà per l’Ucraina: “Non fermiamoci. Abbiamo paura anche per la Moldova”
Gian Luca Del Marco è il presidente dell'Associazione Italia-Moldova che da vent'anni lavora sul territorio. Con lo scoppio della guerra in Ucraina è in prima linea per raccogliere aiuti e inviarli al confine. "Una vera tragedia"
Gian Luca non sta fermo un attimo. Con la primavera in arrivo le giornate si sono allungate, ma non abbastanza per poter sfruttare la luce naturale fino a tardi. Il piccolo appartamento che utilizza come base operativa in questi giorni è un piano terra, senza elettricità e riscaldamento. I proprietari gli permettono di utilizzarlo senza pagare nulla, risparmiare è una priorità. Piuttosto che i soldi vengano utilizzati per pagare la benzina o per comprare un pacco di pannoloni per anziani. Gian Luca Del Marco è il presidente dell’Associazione Italia-Moldova da vent’anni. Il suo impegno silenzioso e solitario è stato portato avanti con costanza, tanto che ha ricevuto da Causeni la cittadinanza onoraria. Quando le bombe hanno iniziato a colpire l’Ucraina però, la sua presenza è stata fondamentale per raccogliere e indirizzare il disorientamento in cui siamo finiti tutti quanti. Quel piccolo appartamento di Besozzo, è diventato così il punto di riferimento per tutta la zona, un luogo dove raccogliere e smistare cibo e beni di prima necessità che tante persone stanno portando per il popolo ucraino. Da quando è scoppiato il conflitto, ogni pomeriggio, i volontari smistano sacchetti della spesa, che arrivano così carichi di cibo che sembrano doversi lacerare da un momento all’altro tanto sono pieni.
La generosità è tanta, fin da subito il Varesotto ha fatto sentire la sua voglia di dare una mano. Gian Luca cita molte associazioni e pro loco del territorio. L’altro giorno la stanza era così piena di roba che riusciva a mala pena ad aprire la porta. Il suo cellulare squilla in continuazione, le persone chiedono come fare, dove portare sapone, assorbenti, biscotti, scatole di ceci, omogenizzati, coperte, confezioni di riso. Lui risponde gentile, ma senza perdersi in chiacchiere, bisogna essere rapidi. Mercoledì parte il terzo carico destinato a Causeni, il piccolo paese della Moldova a 14 km dal confine. Lì altri volontari sono pronti a ricevere i pacchi e ad utilizzarli nei centri di accoglienza realizzati alla frontiera di Palanca, si tratta per lo più di profughi provenienti da Odessa (foto sotto, dal profilo Facebook di Dal Marco).
«La gente arriva a migliaia, non si rende veramente conto di quello che sta succedendo. Sembra di vivere in un film. È drammatico pensare ai mariti che lasciamo le mamme, le mogli, i figli per tornare indietro a combattere». E continua: «La Moldova è il paese più povero d’Europa, ma sta dando la sua più grande ricchezza: il cuore. Le condizioni di accoglienza sono però precarie, i profughi vengono ospitati in scuole con brande e coperte, molti in famiglie che vivono in campagna. Una situazione drammatica nel suo dramma». E ancora:«Ieri un ragazzo ucraino che viveva a Varese è passato a salutarmi, ci siamo abbracciati, è partito per combattere nel suo paese». La paura è tanta, la minaccia delle armi nucleari e, soprattutto, quello che la Repubblica Moldova, stretta tra l’Ucraina e la Romania, sia il prossimo obiettivo.
Nessuno può sapere come evolveranno le prossime ore, ma in ogni caso la macchina degli aiuti umanitari non si fermerà a breve. Del Marco, ad esempio, a chi si presenta davanti alla porta con sacchi pieni di vestiti, raccomanda: «Teneteli a casa, presto serviranno per i profughi che stanno arrivano nei nostri paesi». Ora però si pensa a riempire la stiva dei pullman che partono da Milano verso i confini con cibo e altro: «Per una piccola associazione come la nostra il costo è alto, perché ogni viaggio si paga a chilo». Per questo le donazioni sul conto dell’associazione sono sempre aperte.
Nella sede il via vai delle persone è continuo, commuovente. I sacchi di cibo vengono posati sul tavolo. Dal lunedì al sabato, dalle 14 e 30 alle 18 e 30, i volontari mettono a posto. Intanto, Del Marco cerca di razionalizzare le energie di tutti. Bisogna fare in modo che la voglia di aiutare non si spenga con l’emotività iniziale. «Non avremmo mai pensato, nel 2022, di rivivere questa tragedia. Una guerra non ha mai senso, ma questa ancora di più», conclude.
L’Associazione Italia-Moldova di Besozzo si trova in Via Premunera 16 A, a Besozzo, il pomeriggio e cerca volontari. Per informazioni è possibile chiamare il presidente Gian Luca Del Marco al numero 345.0919825.
Coloro che vogliono partecipare alla rete di solidarietà possono portare alimenti a lunga conservazione (pasta, riso, conserve in scatola, biscotti, barrette, snack, cioccolato, prodotti per l’infanzia, fette biscottate), oltre a prodotti d’igiene (sapone, dentifrici, spazzolini, pannolini, assorbenti, disinfettanti).
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