Commozione e gratitudine per la chiusura del centro vaccinale di Rancio Valcuvia
La cerimonia voluta dall'Asst Sette Laghi nell'ultimo giorno di attività del centro aperto il 3 aprile 2021 è stata l'occasione per ringraziare quanti hanno reso possibile risultati molto significativi
Trecentocinquanta giorni di attività. Quasi 300.000 vaccinazioni effettuate, 300 volontari, decine di medici, infermieri, amministrativi, ingegneri, tecnici, informatici impegnati ogni giorno senza soluzione di continuità.
Chiude questa sera il centro vaccinale di Rancio Valcuvia. Inaugurato lo scorso 3 aprile 2021, ha lavorato ininterrottamente per rispondere a quella che il senatore della Lega Stefano Candiani ha definito: la richiesta urgente della popolazione.
L’emozione era palpabile questa mattina alla cerimonia di ringraziamento che ha visto coinvolti i vertici dell’Asst Sette Laghi, attori principali della partita sanitaria, l’Esercito padrone di casa, la protezione civile e i volontari che hanno lavorato per dare accoglienza, supporto e , a volte, conforto, a quanti sono venuti per la prima dose di vaccino e poi il richiamo e poi la booster.
Oggi, nonostante la battaglia al Sars Cov2 non si possa dire ancora vinta, siamo a un punto di svolta con la riorganizzazione dell’offerta vaccinale e la predisposizione di nuove sfide, prima tra tutte costruire un modello efficiente ed efficace di assistenza territoriale come descrive la legge di riforma della sanità lombarda con l’istituzione delle case della salute.
In prima fila, alla cerimonia di ringraziamento, c’erano gli operatori sanitari a parte dalle due dottoresse che hanno coordinato tutta la campagna vaccinale aziendale, la dottoressa Diani e la dottoressa Boschi, e poi il rappresentante degli infermieri e del comparto dottor Staffa. C’era il mondo del volontariato con Marco Fazio, delegato della Comunità montana della protezione civile a rappresentare i 23 gruppi che sono stati impegnati per 26.309 ore di attività e poi i referenti delle tante associazione del terzo settore presenti ad accogliere e assecondare.
C’era il direttore dell’Ats Isubria Lucas Maria Gutierrez a cui era demandato il coordinamento provinciale delle vaccinazioni e poi il Colonnello Gabrielli dell’Esercito di stanza alla base Nato di Solbiate Olona che ha allestito il campo ( e da domani coordinerà le operazioni di smantellamento) e lo ha presidiato da un punto di vista logistico. C’era il comandante dei Carabinieri di Luino Volpini a cui era demandato il ruolo di sicurezza.
C’era poi il mondo politico rappresentato dal Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti che ha ricordato la nascita del centro da un’idea del sindaco di Rancio e presidente della comunità montana valli del Verbano Simone Castoldi.
L’Hub chiude ma il bagaglio d esperienze e di contatti umani, di sinergia, di rete non andrà disperso ma troverà nuovi rivoli nella costruzione di un modello differente di presa in carico, vicino ai cittadini e pronto a dare le risposte alle domande di salute.
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