“Il Comune di Varese ha quasi 2700 frontalieri e vuole accedere ai ristorni”
Il presidente della commissione Rapporti con Regione, Provincia e Confederazione elvetica Alessandro Pepe sostiene la richiesta del superamento della soglia del 4% che impedisce al capoluogo di beneficiare dei ristorni
Anche Varese chiede di poter accedere alle risorse che provengono dalla tassazione dei frontalieri e spinge perché venga superato il meccanismo che permette di ricevere i cosiddetti “ristorni” solo ai comuni che arrivano almeno al 4% del numero dei frontalieri sul totale della popolazione.
Lo ribadisce Alessandro Pepe, presidente della commissione Rapporti con Regione, Provincia, Comuni limitrofi e Confederazione elvetica del Comune di Varese: «Sono molto soddisfatto per l’incontro dello scorso sabato promosso dal Comune di Varese sul nuovo accordo fiscale per i frontalieri. Ora è necessario ampliare la platea di Comuni di frontiera che possono accedere ai ristorni per allargare il sistema transfrontaliero e renderlo più forte e maggiormente competitivo».
«Dall’incontro di sabato a Ville Ponti – spiega Alessandro Pepe – è emersa una richiesta molto chiara da parte dei molti comuni di frontiera: ampliare la platea di enti locali che accedono ai ristorni dei frontalieri. Occorre andare oltre la soglia del 4% del numero dei frontalieri sul totale della popolazione che impedisce a molti comuni come il nostro di beneficiare di tali risorse».
«Come comune capoluogo crediamo sia necessario inserire tale proposta nell’ambito del nuovo accordo fiscale. Il comune di Varese, per esempio, ha registrato nel 2020 un numero di frontalieri pari a 2672, ma non raggiungendo la soglia del 4% non riesce ad accedere a tali risorse, di importo corrispondente a 3.5 milioni di euro, che potrebbero essere destinate a investimenti per rendere sempre più attrattiva e competitiva la nostra città».
Anche Varese compare infatti tra i ventidue Comuni del Varesotto hanno presentato un’istanza alla Provincia di Varese per chiedere la distribuzione diretta dei ristorni dei frontalieri anche per quei Comuni che non raggiungono la percentuale del 4% dei frontalieri.
«Mi auguro che attraverso l’ascolto dei territori e degli enti locali, come sta ben facendo il senatore Alessandro Alfieri, si possa superare questo vincolo e che già dal 2022 la Provincia di Varese apra un tavolo col comune capoluogo per programmare e realizzare congiuntamente attraverso i ristorni le opere di interesse generale e infrastrutturale per agevolare i lavoratori frontalieri residenti nella nostra città», conclude il consigliere dem.
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