Elezioni Rsu: la Cgil presenta 532 candidati tra funzione pubblica e scuola

Stefania Filetti: "Sono elezioni importanti perché espressione di un'azione confederale in un'epoca che invece esalta il senso corporativistico e l'egoismo"

sindacato

«I lavoratori del pubblico impiego durante la pandemia sono stato un vero front-office. Le elezioni delle Rsu sono importanti perché sono espressione di un’azione confederale in un’epoca che invece esalta il senso corporativistico e l’egoismo». L’appello di Stefania Filetti, segretario della Cgil di Varese, ai 25mila dipendenti pubblici che andranno al voto il 5, 6 e 7 aprile per rinnovare le rsu, parte da un riconoscimento a quei lavoratori che nel pieno della pandemia hanno garantito i servizi pubblici essenziali con grande senso di sacrificio.
Il suo non è però un semplice invito alla partecipazione, che nel pubblico impiego alle ultime elezioni ha sfiorato l’80%, ma un appello a contrastare l’idea che la condizione di precarietà possa essere affrontata come privilegio del singolo lavoratore e non come un diritto che fa capo a una collettività di persone. «La Cgil di Varese ha appena compiuto 120 anni di storia – sottolinea Stefania Filetti – e continua, come ha sempre fatto, a tutelare i diritti dei lavoratori e l’occupazione».

OLTRE TRECENTO CANDIDATI DELLA FP CGIL

La Funzione pubblica della Cgil ha presentato,  tra comuni, ospedali e funzioni centrali, 123 liste e 307 candidati. «I dipendenti pubblici vengono da più di dieci anni  di continui tagli alle risorse economiche e alle risorse umane – spiega Moretto – mettendo in difficoltà tutto il sistema del pubblico impiego. Sono state tolte risorse in punti nevralgici del sistema paese, smantellando la sanità, appaltando servizi alla persona e l’educazione dei bambini, depotenziando chi controlla il rispetto delle norme e chi elabora le pensioni».

Quando apre il capitolo della sanità, Gianna Moretto rivela anche il sentimento dei lavoratori senza ricorrere a metafore o giri di parole: «Sono delusi, mortificati e incazzati» dice la sindacalista. La ragione di questo stato d’animo è intuibile. Dopo i sacrifici compiuti durante la pandemia, le promesse sono rimaste tali e le condizioni di lavoro sono addirittura peggiorate. «Dopo due anni di Covid quelli che erano eroi non hanno ancora il rinnovo del contratto – spiega il segretario della Fp della Cgil –  A livello territoriale  la battaglia principale è il benessere dei lavoratori che vengono spostati come pacchi e in condizioni di lavoro spinte al limite. Del resto gli obiettivi posti da Regione Lombardia sono assurdi perché non c’è personale». Il risultato, secondo i dati del sindacato, è che i lavoratori della sanità pubblica passano volentieri alla sanità privata o oltrepassano il confine per andare a lavorare in Svizzera.

«Noi non rinunciamo a decidere del nostro futuro – conclude Gianna Moretto – e queste elezioni ci permettono di partecipare attivamente alla ricostruzione di un sistema che sia funzionale alle esigenze del paese perché sono i lavoratori  della funzione pubblica a garantire la realizzazione dei diritti sanciti dalla costituzione, tra cui salute, istruzione e legalità».

LA SCUOLA HA I SALARI PIÙ BASSI D’EUROPA

La Flc Cgil sarà presente con proprie liste nel 94% delle scuole della provincia di Varese, compresa l’Università dell’Insubria e il Centro di ricerca Jrc di Ispra, con 225 candidati, ovvero docenti, personale ata, personale dell’università e della ricerca. «La scuola è in un contesto difficile – dice  Alessandro Viggiano, segretario provinciale della Flc Cgil– ma ha risposto in modo straordinario alla pandemia mantenendo il legame con le famiglie e garantendo la didattica a distanza che non era nemmeno prevista dal contratto».
Nella scuola, secondo Viggiano, c’è un evidente problema salariale: «Siamo il fanalino di coda in Europa.  In un battibaleno è stato deciso un aumento della spesa militare del 2%, la scuola italiana aspetta quell’aumento da anni».
C’è bisogno di docenti specialisti e specializzati e di insegnanti di sostegno che però il ministero non forma. Sono almeno cinque i settori su cui incidono le rsu: l’organizzazione del lavoro docente e del lavoro del personale Ata ( amministrativo, tecnico e ausiliari), l’utilizzo delle risorse per il salario accessorio e gli importi dei compensi, le modalità di fruizione dei diritti sindacali  e, attraverso la Rls,  l’attuazione della normativa sulla sicurezza.
«È importante votare  all prossime elezioni delle rsu – conclude Viggiano – perché le relazioni sindacali sono strumento di trasparenza, partecipazione e tutela. Un’alta partecipazione al voto darà maggiore autorevolezza alla Rsu»

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 31 Marzo 2022
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