I sindaci del Castanese a Palazzo Lombardia: “Malpensa cresca senza toccare la brughiera”
I rappresentanti di Castano, Nosate, Robecchetto, Turbigo e Vanzaghello sono stati ricevuti dall'assessore Cattaneo. E hanno espresso preoccupazioni e bisogni del territorio
I sindaci del territorio del Castanese, a Sud dell’aeroporto di Malpensa, si affacciano per la prima volta a Palazzo Lombardia per discutere dell’impatto del Masterplan 2035, il progetto di ampliamento e potenziamento dello scalo di Milano.
I rappresentanti di Castano Primo, Nosate, Robecchetto con Induno, Turbigo e Vanzaghello sono stati ricevuti dall’assessore all’ambiente Cattaneo. «Ritenevamo e riteniamo che il nostro territorio abbia diritto a un confronto: per questo più volte abbiamo chiesto un incontro e oggi l’abbiamo ottenuto» dice Giuseppe Pignatiello, sindaco di Castano, il Comune più grande e anche il più vicino alla testata Sud delle piste di Malpensa.
«È stato un confronto schietto nel quale abbiamo evidenziato con forza i bisogni e le difficoltà del territorio e l’opportunità di essere convocati ai vari tavoli per poter condividere problematiche , bisogni e sensibilità» continua Pignatiello. «Abbiamo ottenuto un incontro alla presenza di SEA ed ENAC che sarà verosimilmente fissato nella prima metà di aprile».
I Comuni del Castanese avevano già presentato coingiuntamente le osservazioni al Masterplan 2035 (vedi qui) e oggi hanno ribadito i punti fondamentali: la tutela della brughiera «territorio unico dalle caratteristiche ambientali importanti», l’idea di uno sviluppo del cargo dentro al sedime, la richiesta di un’attenzione ai sorvoli «in particolare nelle ore notturne».
In particolare su tutela della brughiera e sviluppo dentro al sedime la posizione dei sindaci del Castanese è in linea anche con i colleghi sindaci del CUV, il consorzio di Comuni del Varesotto direttamente confinanti con il sedime aeroportuale (vedi qui).
Accanto all’iniziativa dei sindaci c’è poi anche la mobilitazione delle sigle della società civile, ad esempio con la nuova petizione in difesa della brughiera del Gaggio che coinvolge anche realtà del Milanese, come l’Ecoistituto della valle del Ticino.
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