Inchiesta a Gazzada Schianno, gli abitanti della via “incriminata”: “Non siamo una strada privata”
Quindici residenti della zona hanno firmato una lettera: "Gli interventi realizzati nel tempo sono sempre stati eseguiti dalla pubblica amministrazione senza alcun addebito per noi"
(articolo aggiornato alle 18 di venerdì 25 marzo)
La via di Gazzada Schianno su cui sta indagano la magistratura è pubblica o privata? Il nocciolo della questione, in fondo, sta tutto qui. Se via Leonardo da Vinci fosse pubblica non ci sarebbe alcun problema, né alcuna indagine. La scelta di asfaltare una strada piuttosto che un’altra è tutta dell’amministrazione comunale. Il discorso cambia se invece è via privata.
Per una parte degli abitanti di via Leonardo Da Vinci il putiferio scoppiato a gennaio 2022, dopo che un esposto ha fatto partire un’indagine per peculato, non ha ragione di essere. L’esecuzione dei lavori di asfaltatura su quella strada strada, dove risiede uno degli amministratori coinvolti nell’inchiesta, sarebbe insomma legittima. In una lettera firmata da quindici di residenti, su una sessantina che vivono in via Leonardo da Vinci, si dice che da sempre l’amministrazione comunale, di qualunque colore politico, si è presa cura di quella strada: “Siamo abitanti della via da molti anni alcuni da quando sono state edificate le palazzine di edilizia economica popolare nella via Leonardo Da Vinci. Vorremmo far sapere che a memoria di tanti di noi e dei nostri genitori tutti gli interventi realizzati nel tempo in via Leonardo Da Vinci sono sempre stati eseguiti dalla pubblica amministrazione qualunque fosse la maggioranza in essere, senza che fosse richiesto alcun permesso o addebito agli abitanti stessi”.
Quindi la strada è privata ma…”Le amministrazioni comunali si sono sempre fatte carico dell’illuminazione pubblica, della fognatura. C’è persino un semaforo – spiega il primo firmatario della lettera Fabio Talamona”.
Nel 2013 il Comune convocò tutti gli abitanti delle vie private di Gazzada Schianno per chiedere se fossero disposti a farsi carico delle spese di manutenzione delle proprie strade e tutti si dimostrarono contrari; l’incontro si concluse con la decisione di approfondire la questione attraverso indagini catastali.
La vicenda è ancora tutta aperta e il gruppo firmatario della lettera spiega che non intende in alcun modo entrare nel lavoro della magistratura che farà, come si dice in questi casi, il suo corso.
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