La Scuola Europea di Varese cerca docenti nei paesi UE: a rischio il posto degli insegnanti locali
Il sindacato FLC Cgil pronto a denunciare il comportamento antisindacale della direttrice. In bilico i posti di almeno 14 professori storici. Le parole della Direttrice: " Stiamo applicando le regole stabilite dal Consiglio Superiore delle Scuole Europee"
È scontro tra il sindacato FLC Cgil e la Scuola Europea. L’annuncio che ci saranno cambiamenti nel collegio docenti dal prossimo anno ha messo in agitazione docenti e rappresentanti dei lavoratori: « Ogni nostra richiesta di confronto e trattativa, però – spiega Luisa Teruzzi Rappresentante FLC Cgil – è caduta inascoltata. Stiamo valutando se presentare una segnalazione di comportamento antisindacale».
Ma cosa succede?
La Scuola Europea forma il suo collegio docenti attingendo ai paesi dell’Unione. Quando, però, mancano figure di riferimento, si fa ricorso ai professionisti locali. Il problema è che queste figure gravano sul bilancio della Scuola stessa e, quindi, della Commissione, mentre gli insegnanti inviati dai paesi membri rimangono nel libro paga del paese di appartenenza.
14 I POSTI A RISCHIO
I dati del bilancio hanno fatto scattare l’allerta a Bruxelles: in tempi di crisi, meglio trovare politiche di risparmio efficaci. Così la digerente, Ariane Farinelle, ha chiesto l’invio di 25 professori ai paesi UE e, al momento, sarebbero 14 quelli che hanno fatto il bando per reclutare queste figure. Chiaramente, gli eventuali arrivi limiteranno, o azzereranno, l’impegno dei colleghi “locali” che, nonostante siano legati alla Scuola europea da un contratto a tempo indeterminato, ogni anno firmano un incarico che ne stabilisce le ore e, quindi, il compenso.
Il rischio, dunque, è di avere un contratto a 0 ore: « Questa è la prima anomalia che veniva reiterata ogni anno – spiega la sindacalista FLC Cgil Teruzzi – Il fatto che i docenti firmassero ogni volta e accettassero questa deroga non vuol dire che sia tollerabile sempre. Al momento questi sono lavoratori assunti, hanno un contratto a tempo indeterminato e hanno diritti da far rispettare. La direttrice, da parte sua, ha un comportamento poco trasparente: da una parte assicura che nessuno verrà licenziato, ma nel contempo chiama docenti per sostituire chi già c’è. Vogliamo che questa situazione venga affrontata dov’è la naturale sede di trattativa: se ci sono esuberi, e al momento non esiste ufficialità, occorre parlarne al tavolo sindacale. Invece la direttrice ha comunicato che il sindacato potrà anche partecipare al confronto ma solo da spettatore, senza diritto di parola. Questo è inaccettabile».
LA RACCOLTA FIRME PROMOSSA DAI GENITORI
Al momento, pare che il destino di almeno 14 insegnanti sia a rischio: nel gruppo ci sono anche insegnanti storici, che lavorano alla Scuola Europea da 25 o 20 anni. La novità li metterebbe in gravi difficoltà.
In loro favore si sono mossi anche i genitori che hanno lanciato una petizione a tutela dei posti di lavoro di docenti apprezzati e stimati dagli alunni, una difesa a tutela della continuità didattica ma anche in segno di stima. La petizione ha già raccolto oltre mille firme.
LA POSIZIONE DELLA DIRETTRICE DELLA SCUOLA EUROPEA ARIANE FARINELLE
Nella Convenzione recante lo Statuto delle Scuole Europee è scritto che Consiglio Superiore delle Scuole Europee è composto dal rappresentante a livello ministeriale dei singoli Stati membri UE (autorizzato a impegnare i governi di detti Stati membri), da un membro della Commissione delle Comunità europee, da un rappresentante (appartenente al corpo docente) nominato dal comitato del personale, da un rappresentante dei genitori designato dalle associazioni dei genitori degli allievi.
Il Consiglio Superiore delle Scuole Europee governa un sistema formato da 13 Scuole Europee e altre 20 Scuole Accreditate (più 5 in fase di accreditamento) situate sul territorio UE.
Il Consiglio Superiore decide le regole degli Statuti del Personale delle Scuole Europee (Personale distaccato, Insegnanti incaricati e Personale Amministrativo e di Servizio) che sono disponibili in 3 lingue (inglese, francese e tedesco) sul sito del Segretario Generale delle Scuole Europee www.eursc.eu nella sezione testi ufficiali.
Il sistema delle 13 Scuole Europee si basa sugli insegnanti “distaccati” dai Paesi membri della UE.
Questi insegnanti fanno parte del sistema scolastico del Paese che li distacca alle Scuole Europee per un certo numero di anni.
Durante questi anni di distacco gli insegnanti possono anche trasferirsi da una Scuola Europea ad un’altra.
Quindi il sistema delle Scuole Europee crea una specie di interscambio culturale e didattico continuo fatto di insegnanti che apportano la propria esperienza nazionale nelle Scuole Europee, la scambiano con quella dei colleghi di altre nazionalità e poi rientrano nel proprio sistema nazionale arricchiti dall’esperienza multiculturale fatta.
Oltre agli insegnanti distaccati, nelle Scuole Europee ci sono gli insegnanti “incaricati” di corsi assunti localmente.
Se un posto distaccato è vacante o se le ore di insegnamento non richiedono la creazione di un posto distaccato a tempo pieno, il Direttore di una Scuola Europea -in qualità di legale rappresentante- può assumere direttamente questi insegnanti incaricati.
Di contro, se un Paese distacca un insegnante il cui posto era vacante o se le ore di insegnamento giustificano la creazione di un posto distaccato a tempo pieno, è possibile che insegnanti incaricati perdano ore di insegnamento o che il loro contratto abbia termine.
Ora,
– Quanto sopra serve a contestualizzare la situazione.
– La Direzione della Scuola Europea di Varese sta applicando le regole stabilite dal Consiglio Superiore delle Scuole Europee.
– Chiunque è libero di organizzare le petizioni che desidera assumendosi le responsabilità delle proprie affermazioni.
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