Per le barriere antirumore sulla ferrovia a Gallarate ci vorrà ancora un po’
Almeno sei mesi. I cantieri dovevano partire quattro anni fa, ma non si sono visti. Il consiglio comunale, tutto insieme, ha votato una presa di posizione per chiedere a Rfi d'intervenire
Gli interventi di installazione di barriere fonoassorbenti lungo la ferrovia a Gallarate partiranno nell’ultimo trimestre del 2022. O almeno: questa è la nuova data prevista da Rfi, la società del gruppo Fs che si occupa della rete ferroviaria.
Diciamo la nuova data perché in realtà i lavori per le barriere erano già previsti per primavera 2018, ma non si sono mai viste. E adesso anche il consiglio comunale sollecita le FS a intervenire. l’assemblea civica l’ha fatto con una inedita convergenza sulla mozione (una presa di posizione) proposta dal Pd ma fatta propria anche dalla maggioranza.
La nuova, più recente promessa di Rfi è stata resa nota dall’assessore all’urbanistica Sandro Rech. Che ha letto la comunicazione di Rfi che prende atto che “rispetto alle originali previsioni di avvio dei lavori i tempi si sono protratti”, adducendo come causa “le note problematiche del caro-materiale”, a dire il vero emerse al più nel 2020.
Rech ha spiegato in aula che la progettazione esecutiva è in corso in questi giorni, seguirà la verifica del progetto e alla fine «l’apertura dei lavori è prevista nell’ultimo trimestre corrente anno».
Va ricordato che l’intervento con barriere riguarda la sola linea del Sempione (per Domodossola) a Nord-Ovest della stazione di Gallarate, prima in corrispondenza del fitto tessuto urbano intorno a via Foscolo e via Ronchetti (solo lato centro), poi nella zona del “quartiere Liberty” (via Carducci-Alighieri-Cinque Giornate, su entrambi i lati) e infine su entrambi i lati nella zona dove la ferrovia corre tra Sempione vecchio e nuovo (nella foto di apertura dell’articolo: render di come sarà lato Crenna), fino al ponte tra Crenna e Ronchi.
Qui una galleria fotografica che illustra come saranno i vari punti
L’impatto delle barriere e le modifiche
Sull’installazione delle barriere fonoassorbenti c’è (non solo a Gallarate) un ampio consenso, perché limitano i problemi legati- come ovvio – al rumore. In alcuni contesti non sono mancati però dubbi per l’impatto sul paesaggio, perché le barriere eliminano in alcuni casi il verde, si coprono di graffiti e anche perché spesso Rfi adotta altezze notevoli, che nel caso di Gallarate arriva fino a sette metri dal suolo in alcuni punti.
Tra i punti più critici c’è via Bellinzona, al fianco del ponte tra Ronchi e Crenna. «Abbiamo fatto presente le criticità via Bellinzona, per la vicinanza di barriere da 7 metri alle case» ha relazionato l’assessore Rech. «Abbiamo ottenuto superfici vetrate», che riducono un po’ l’impatto visivo dei “muri”.
Tra gli altri interventi annunciati da Rech c’è anche la creazione di «un marciapiedi in via Bolivia, che non era previsto ma che abbiamo ottenuto». Si tratta dell’asse del Sempione vecchio che sale verso Crenna: dove oggi c’è il rilevato “boscoso” sarà realizzato un muro di contenimento, verranno installate le barriere e realizzato appunto un marciapiedi, che oggi manca.
Via Bolivia con il rilevato boscoso della ferrovia e senza marciapiediIl consiglio comunale di Gallarate vota all’unanimità
Come detto il tema è ritornato in aula perché il Pd ha presentato una mozione, vale a dire una presa di posizione, illustrata in aula dalla consigliera dem Anna Zambon.
Sul tema c’è stato un certo accordo. Massimo Gnocchi ha sottolineato un po’ polemicamente che «se ne parla [delle barriere] da quando fu approvato lo scalo Hupac e non si misero i necessari paletti: la maggioranza di allora, nel 2001, era più o meno la stessa di adesso». Ma non c’è stato scontro sul tema.
«Come Centro Popolare voteremo a favore, perché l’impegno dell’assessore va nella stessa direzione» ha detto Luigi Galluppi dai banchi della maggioranza. «Spero non si debba tornare a discutere in futuro, anche se temo sarà così».
Sul testo della mozione alla fine c’è stato appunto accordo unanime: tutti i 24 consiglieri presenti hanno alzato la mano a sostegno della presa di posizione.
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