Nel 2021 l’export della provincia di Varese ha sfiorato gli 11 miliardi di euro
Sul lato delle importazioni, pari a 8,1 miliardi di euro, si è registrato un aumento del 30% rispetto al 2020. Secondo l'Ufficio studi di Univa ci sarà un quadro incerto per i prossimi trimestri
Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino sono relativi al periodo gennaio dicembre 2021. Le esportazioni della provincia hanno raggiunto i 10,8 miliardi di euro, in aumento del +18,5% rispetto al 2020, sostanzialmente in linea col trend positivo nazionale (l’andamento dell’export italiano nel 2021 ha segnato un +18,2%). (nella foto da sinistra: Paola Margnini, capo Ufficio studi di Univa, e il presidente Roberto Grassi)
Sul lato delle importazioni, che hanno sfiorato i 8,1 miliardi di euro, si è registrato un aumento del +30,0% rispetto al 2020, più marcato rispetto a quello registrato a livello nazionale (+24,8%). Di fronte quindi a una ripresa dell’export nel 2021 rispetto al 2020, le importazioni hanno avuto però un aumento percentuale più drastico, che ha influito negativamente sul saldo commerciale: il saldo registrato è risultato positivo a valore (+2,7 miliardi di euro), ma in diminuzione rispetto al 2020 (-6,4%).
A influire sull’aumento delle importazioni a valore con ogni probabilità l’incremento dei prezzi all’import, che a livello nazionale ha registrato nel 2021 un +15,6% (fonte: ISTAT) rispetto al 2020 (contro un aumento dei volumi di importazione pari al +8,3%). Si ha dunque un quadro di recupero e tenuta del nostro commercio estero, ma con incognite a causa del caro-prezzi e delle tensioni geopolitiche internazionali, i cui effetti si vedranno nei prossimi trimestri.
I MERCATI DI RIFERIMENTO
Riguardo i principali mercati di riferimento del commercio estero varesino, nel 2021 si evidenzia (rispetto al 2020) un andamento delle esportazioni espansivo a livello diffuso. Se consideriamo l’area UE-27 (post-Brexit), i principali partner commerciali hanno registrato quasi tutti variazioni positive a due digit: gli incrementi più importanti si sono verificati verso il Belgio e la Germania, che hanno segnato entrambi un +19,8%. Registra invece un calo la Polonia, pari al -9,4%. Fuori dall’Unione, si segnala un aumento delle esportazioni verso la Svizzera (+9,6%) e un calo rilevante verso il Regno Unito (-10,2%). Infine, con riferimento ai territori extra-europei, si è verificato un aumento rilevante delle esportazioni verso gli USA (+35,3%) e la Cina (+35,2%). Nel 2021 è aumentato inoltre l’export verso la Russia, con una variazione del +9,8%, ma un peso inferiore rispetto agli altri partner (al 17mo posto, 1,5% circa dell’export totale varesino).
I SETTORI TRAINANTI
Il 56% delle esportazioni ha avuto origine dal settore metalmeccanico, il 10% dal tessile-abbigliamento, il 14% dal chimico-farmaceutico ed il 9% dal settore gomma e materie plastiche. Il metalmeccanico, rispetto al 2020, ha registrato un aumento dell’export del +13,5% e un aumento dell’import del +29,9%. All’interno del settore le performance dei vari comparti sono positive, ma con intensità differenti in termini di export. Innanzitutto, si registra un aumento importante dei macchinari (+12,4%), principale voce per peso sul commercio estero varesino (circa il 20,8% del valore totale). In dettaglio, hanno segnato rialzi maggiori le altre macchine per impieghi speciali (+16,3%) e le altre macchine di impiego generale (+16,7%). Si segnalano poi aumenti sul 2020 delle esportazioni di apparecchiature elettriche (+10,9%), dei prodotti in metallo (+23,4%) e dei computer e apparecchi elettronici (+20,9%). Anche il comparto dei mezzi di trasporto segna un buon incremento, pari al +8,4%, sintesi di una performance positiva sia degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+11,8%), sia degli altri mezzi di trasporto (+7,6%), i quali nella nostra provincia equivalgono quasi interamente agli aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi. Infine, si registra un aumento importante dei prodotti della metallurgia (+18,7%).
Il settore tessile, abbigliamento e pelletteria ha registrato, rispetto al 2020, un aumento delle esportazioni notevole (+35,3%) e uno lieve delle importazioni (+5,3%). All’interno del settore è aumentato l’export di tutte le macrosezioni della filiera, ossia i prodotti tessili (+21,6%), gli articoli di abbigliamento (+41,8%) e gli articoli in pelle (+64,2%). Nello specifico, si sono registrati aumenti rilevanti specialmente tra gli articoli di abbigliamento esclusi quelli in pelliccia (+38,6%), gli altri prodotti tessili (pizzi, tulle, merletti, feltro e ricami) (+18,4%), i tessuti in generale (+17,6%) e il cuoio conciato e lavorato, gli articoli da viaggio, le borse e altri articoli di pelletteria (+46,1%). Da segnalarsi, seppur abbia un peso minore delle voci precedenti sul totale dell’export varesino, l’incremento esponenziale delle esportazioni di filati di fibre tessili (+129,0%).
Il settore chimico-farmaceutico ha visto, rispetto al 2020, un incremento importante delle esportazioni (+28,3%) e delle importazioni (+46,2%). All’interno del settore è aumentato sia l’export dei prodotti chimici (+28,6%), sia dei prodotti farmaceutici di base e preparati (+27,6%). In dettaglio, sono aumentati soprattutto i prodotti chimici di base (+33,2%), i medicinali e preparati farmaceutici (+45,9%), i saponi, detergenti, prodotti per pulizie e cosmetici (+26,3%). Gli altri comparti hanno segnato quasi tutti rialzi, tranne i prodotti farmaceutici di base (-7,7%).
Il settore gomma e materie plastiche ha registrato, rispetto al 2020, una variazione positiva sia dell’export (+21,2%), sia dell’import (+11,2%). L’aumento delle esportazioni ha interessato in maniera piuttosto omogenea gli articoli in materie plastiche (+21,2%) e gli articoli in gomma (+21,6%).
Tra i comparti più di nicchia, rispetto al 2020, si è registrato un aumento dell’export delle bevande (+27,3%), del legno (+38,8%), degli alimentari (+6,6%), della carta (+20,9%) e della stampa (+11,2 %).
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