L’unico posto d’Italia dove la benzina oggi costa 1,36 euro al litro
Per un privilegio di più di un secolo fa, che è un caso veramente unico in Italia: la benzina senza tasse e accise. Una situazione che però è irripetibile
A Livigno, Comune in provincia di Sondrio in una situazione geografica e storica particolarissima, la benzina verde la mattina del 10 marzo costava solo 1,36 al litro e il diesel 1,25 euro. Perché è l’unico Comune d’Italia in cui non si pagano né Iva né accise su benzina e gasolio, che costituiscono quasi la metà del prezzo complessivo.
Livigno gode infatti dello status di zona extradoganale, in forza della Legge 516 del 17 luglio 1910iu ed è pertanto esente da alcune imposte, tra cui l’IVA e appunto tasse e accise sulla benzina e il gasolio. Le origini della zona franca risalgono alle speciali deroghe che la comunità locale riuscì a ottenere, sin dal 1538 dalla contea di Bormio e che successivamente confermate da normative e convenzioni succedutesi nell’Ottocento e nel Novecento, per timore che la località potesse staccarsi dall’Italia.
Dal punto di vista geografico, infatti, Livigno è in una situazione molto particolare: si trova infatti “affacciata” verso i Grigioni e addirittura all’interno del bacino idrografico del Mar Nero, perché è attraversato dal torrente Aqua Granda, che è un affluente dell’Inn, che poi finisce nel Danubio. In sostanza: anche geograficamente è poco Italia. Fino al 1952 la località rimaneva completamente isolata dall’Italia dal punto di vista stradale, perché il passo che vi conduce dal bacino del Mediterraneo rimaneva chiuso.
Il “privilegio” di Livigno sulla benzina è unico e non è neppure condivisa con altre località di confine dalle vicende particolari, come ad esempio l’exclave di Campione d’Italia, più vicina al Varesotto: in questo Comune separato dal resto del territorio d’Italia solo da pochi chilometri la benzina costa oggi 2,20 euro.
Anche in Svizzera la benzina e il gasolio alla soglia dei 2 euro
A cosa servono le accise sulla benzina?
Spesso si parla ironicamente delle accise sulla benzina legate alla guerra d’Africa del 1936, per dire che sono odiosi balzelli ormai antistorici (qui la lista completa). In realtà dal 1995 le singole accise non esistono più: da aumenti straordinari sono diventate ordinarie e strutturali. L’accisa, quindi, è definita in modo unitario e il gettito derivante non finanzia specifiche attività del bilancio ma il suo complesso.
Le accise sulla benzina sono tra le maggiori fonti d’entrata indiretta dello Stato, pagate da tutti senza differenze di reddito. Nel 2017 valevano 25.7 miliardi di euro, nel 2021 invece 24 miliardi di euro: una cifra a cui non si potrebbe facilmente rinunciare, se non trovando altre coperture da altre fonti.
Anche in Svizzera la benzina e il gasolio alla soglia dei 2 euro
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Vinx su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Felice su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
Marco Moretti su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
cladico su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
GrandeFratello su In consiglio comunale passa lo stop alla sosta gratuita delle auto elettriche a Varese
GrandeFratello su I ristorni cancellati a Varese irrompono in consiglio comunale e sospendono la discussione sul bilancio
Potremmo eliminare le accise per ridare una boccata di ossigeno alla numerose attività basate su veicoli/navi con motori a combustione.
Nel frattempo i soldi persi dall’ingresso di queste tasse potrebbero essere recuperati con una seria lotta all’evasione, con la abolizione del contante per favorire la tracciabilità, con una riforma seria del catasto per far pagare il giusto a chi detiene 3-4-5 immobili e ad oggi paga cirfre ridicole. Con buona pace della Lega e del cdx che fa sempre l’interesse dei soliti furbetti.
Strano paese l’Italia….dicono di non arrivare a fine mese e poi tutti scendono in piazza a sbraitare se gli blocchi la possibilità di pagare 2000 euro in contanti.
Basterebbe non usare più la macchina per un mese tutti in malattia … così si ferma tutto , poi perché subito L’aumento non è benzina arrivata ieri ma nei depositi da tanto tempo …… è uguale come quando scende il prezzo del petrolio , perché allora non si abbassa subito il costo del carburante ….
Se questa frase dell’articolo “per timore che la località potesse staccarsi dall’Italia.” la dovessimo applicare alla Lombardia e Venteto… pagheremo anche noi il prezzo di Livigno