“Questa è una guerra ibrida. Ci dimostra quanto sia importante investire nella sicurezza informatica”

Elena Ferrari, docente di Informatica dell’Università degli Studi dell’Insubria,  una delle 50 donne italiane più influenti nel settore della tecnologia, parla di fake news e attacchi hacker. Quali le difese in Italia

elena ferrari insubria

Annunci, smentite, attacchi hacker. La guerra in Ucraina è ibrida. Le armi sono drammaticamente protagoniste ma lo sono anche altre attività, meno distruttive ma ugualmente dannose. Anche perché innescano un processo di destabilizzazione pericoloso.

Quali sono i rischi della guerra cyber in atto?Ne parliamo con la professoressa Elena Ferrari, docente di Informatica dell’Università degli Studi dell’Insubria,  una delle 50 donne italiane più influenti nel settore della tecnologia, esperta di privacy, cybersecurity e big data.
Sto seguendo anche io le notizie che ci arrivano da più fronti ed è chiaro quanto il mondo cyber stia avendo un ruolo rilevante. Non che non lo sapessimo, ma questa guerra sta mettendo nero su bianco che le guerre oggi sono ibride. E sono due i principali fronti: le fake news e la cybersecutiry. 

Quali sono i rischi più preoccupanti?
La situazione è ugualmente delicata. Da una parte c’è la battaglia delle notizie che vengono smentite dagli avversari. È una confusione che destabilizza l’opinione pubblica, la spaventa. Per arginare il flusso di notizie incontrollato, alcune piattaforme stanno ponendo delle regole e dei filtri. Telegram, invece, non sta facendo nulla e in quel canale si legge di tutto. Non si sa più in cosa o chi credere. La mancanza di certezze crea contrapposizioni e inquietudine.

E gli attacchi informatici? Quanto sono pericolosi?
Questo è il secondo fronte di tensione. Assistiamo ad alcuni atti dimostrativi, come quelli che hanno portato a oscurare il sito del Cremlino, disabilitando alcuni servizi. C’è poi un livello superiore che riguarda infrastrutture sensibili. Questi siti, in genere, sono protetti da sistemi molto più raffinati ma, in un momento di guerra, potrebbe anche diminuire il livello di attenzione, alcuni protocolli potrebbero allentare.

Qual è il grado di sicurezza in Italia?
Sono anni che poniamo il tema della sicurezza informatica. È un settore il cui valore è altrettanto importante quanto la difesa dei confini nazionali. Il mondo internet è vasto, siamo tutti collegati e un attacco potrebbe arrivare da qualsiasi postazione a in qualsiasi momento. E fare molto male. Gli investimenti sulla cybersecurity vanno implementati.
In Italia fortunatamente è stata istituita l’Agenzia nazionale sulla cybersecrity che presiede alla sicurezza del paese. Non siamo dunque all’anno zero, ma si deve continuare a investire, considerare questo settore come quello della difesa. Questa guerra ha evidenziato chiaramente l’importanza del settore. Fortunatamente, anche l’Unione Europea lo ha indicato come uno di quelli su cui investire con i fondi del PNRR. L’Italia ha individuato delle attività di sviluppo così da aumentare la nostra capacità e tenere il passo di altri stati giù all’avanguardia, come per esempio la Germania.

di
Pubblicato il 04 Marzo 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.