Redentore, il quartiere di Busto Arsizio dal potenziale inutilizzato

Quarta tappa del tour dei quartieri periferici di Busto Arsizio. Abbiamo fatto un giro tra i palazzi popolari del Redentore e abbiamo scoperto un potenziale inespresso

redentore busto arsizio marzo 2022

Quarta tappa del tour dei quartieri di periferia di Busto Arsizio. Dopo Borsano, Sacconago e Madonna Regina (qui le altre tappe) proseguiamo il nostro giro intorno alla città per conoscere più a fondo come vivono i bustocchi al di fuori del salotto buono e cosa chiedono all’amministrazione comunale.

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Il quartiere Redentore di Busto Arsizio 4 di 34

Quello del Redentore è un rione di case popolari e piccoli orti, nessuna piazza e spazi ampi dove si perdono case sparse con grandi terreni intorno. Il quartiere che sorge attorno alla chiesa del Redentore, tempio in mattoni rossi piuttosto decentrato rispetto all’abitato, è un dedalo di strade alberate che costeggiano grandi insediamenti urbani che ricordano la fame di case di un passato che non c’è più.

Le case popolari

Un tempo questa zona era conosciuta per essere tra le più degradate della città. Solo a nominarle, le compagnie di ragazzi di via Rossini, mettevano timore mentre l’eroina iniziava a dilagare e a mietere vittime che non arrivavano ai 20 anni di età. Non a caso nei dintorni (in via Vesuvio) è sorta la comunità Marco Riva, voluta da don Lolo nel pieno dell’emergenza droga degli anni ’80 e che proprio tra i palazzi del “serpentone” di via Azimonti era andato a prendere i primi ragazzi da salvare. Oggi quei palazzi continuano a chiedere ascolto e attenzione anche se le emergenze sono cambiate, così come molti degli inquilini. Se prima i cognomi più frequenti erano quelli provenienti dal sud Italia, adesso si alternano a quelli provenienti dal nord-Africa o dall’est Europa. Il senso di abbandono è percepibile sin dai marciapiedi che costeggiano questi caseggiati: i grandi piantoni che costeggiano le strade hanno bisogno di una robusta potatura e i marciapiedi sono un vero e proprio percorso a ostacoli per chiunque, distrutti dalla crescita incontrollata delle radici che hanno fatto saltare l’asfalto.

L’anfiteatro di via Rossini 

Ci soffermiamo ad ascoltare due ragazzi che si ritrovano alle 10,30 del mattino nell’anfiteatro di via Rossini, un luogo che dovrebbe essere la piazza di tutto il quartiere e che invece rimane nascosto tra i palazzi, utilizzato solo dai volontari della Protezione Civile del Gruppo Garibaldi che qui ha la sede insieme ai Carabinieri e i Finanzieri in congedo: «Devo andarmene da qui fra. Con gli stipendi che ci sono in Italia non riuscirò mai a svoltare e nemmeno a pagarmi uno straccio di affitto» – dice uno all’altro mentre dalla cassa bluetooth la voce di Fabri Fibra riecheggia nella piazza.  Poco sotto i volontari della prociv sono di ritorno da una lezione in una scuola elementare: «Siamo andati a spiegare il piano di protezione civile agli alunni di una scuola – racconta Luigi Maggioni – ora si torna a casa. Questa piazza? La usiamo noi per fare delle esercitazioni e da quando siamo qui non l’ho mai vista utilizzare da nessuno». Eppure l’area sarebbe perfetta per dare un po’ di vita al quartiere, per una festa popolare o uno spettacolo teatrale o musicale. Niente.

Il parco di via don Mario Belloli senza giochi e il campetto abbandonato

Il quartiere ha un parco alberato piuttosto ampio. Si trova tra le case popolari che si affacciano su via don Mario Belloli. L’area è completamente recintata e d’estate fornisce un polmone verde e al riparo dal sole per i residenti della zona. Purtroppo l’area che fungeva da parco giochi è oggi deserta e molti lampioni sono rotti, rendendo un po’ buia la zona. L’altro parco, dotato di area giochi, è quello di via Pastore, in condivisione con il confinante rione di Beata Giuliana, ben tenuto e dagli ampi spazi. A dare una sensazione di degrado è il campetto di calcio pieno di buche e dalle reti distrutte di fronte alle scuole Marco Polo anche se sembra che qualcosa si stia muovendo grazie ad un intervento per realizzare l’illuminazione.

L’oratorio è il centro del quartiere

L’oratorio della parrocchia del Redentore, tra via Rodari e via Arezzo, è l’unico luogo di ritrovo del quartiere. Grazie alle sue strutture sportive per il calcio, il basket e la pallavolo attira molti giovani (e meno giovani) con le attività agonistiche legate al Csi. Qui esiste una società polisportiva denominata Real Busto che fa da polo aggregatore per decine di ragazzi che possono trovare qui anche un gruppo di volontari impegnati a mantenere la struttura e organizzare eventi, tornei e manifestazioni. A questa struttura si appoggia anche un’altra squadra di calcio del Csi, lo Spartak Busto.

Le discariche nei campi

Su segnalazione di diversi residenti ci spingiamo in fondo a via T.Rodari, proseguendo dietro l’istituto comprensivo Pertini e superando il piccolo campo di roulotte della famiglia Bianchi, e tra le strade bianche e i campi spesso incolti che si estendono verso Gallarate e Samarate troviamo molte discariche, piccole e grandi, che puntellano il territorio. I cumuli di rifiuti vanno dalle macerie, all’eternit, agli elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi, televisioni) e giaciono su terreni privati e recintati ai quali nessuno sembra farci molto caso. In un terreno nascosto tra la vegetazione si è creata una vera e propria montagna alta almeno 4 metri di terra di cantiere mista a rifiuti edili e di plastica: «Qui è uno stillicidio di discariche che nessuno viene a controllare – racconta un camminatore che conosce bene queste zone -. Purtroppo il degrado chiama altro degrado e se nessuno viene a controllare, anche con una fototrappola, l’impunità è garantita». Eppure i percorsi che si snodano nei boschi sono frequentati da runner, ciclisti, camminatori e famiglie con bambini, una maggiore attenzione e cura di queste aree potrebbe essere il vero valore aggiunto di un quartiere che sembra essersi addormentato nel secolo scorso.

Il tour dei quartieri periferici di Busto Arsizio

 

 

 

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Marzo 2022
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