Ucraina chiama, Varese risponde: gratitudine per chi dona e sostegno ai profughi
Partito il primo tir da 20 tonnellate con medicinali e cibo raccolti al Miv, dove il martedì sera sono disponibili psicologi e mediatori. La raccolta di aiuti prosegue al sabato
«Vogliamo ringraziare di cuore la città di Varese tutte le persone che sono arrivate qui al Multisala Impero in questi giorni per portare aiuti, conforto e solidarietà alla popolazione ucraina. Abbiamo trovato una generosità immensa, grande disponibilità e una vicinanza e un calore che ci hanno commossi. Grazie!»
Inizia così il racconto di Svitlana Stets, per tutti Silvana, cittadina di origine ucraina che assieme a Marianna e Sergii Yakymcuk di associazione Cosmopolita ha chiesto aiuto al Miv (Multisala Impero) e al Consolato ucraino di Milano per portare sostegno ai suoi connazionali intrappolati dalla guerra.
È nata così “Ucraina chiama, Varese risponde”, raccolta benefica che doveva concludersi ieri, giovedì 10 marzo, e che invece è diventata il primo nodo di una grande rete di solidarietà.
. Da dove siete partiti?
Eravamo in tre, oggi siamo in 20. Più che un obiettivo avevamo una necessità: portare aiuto concreto ai nostri amici, e parenti sotto le bombe. Ci siamo rivolti al Consolato per essere sicuri che gli aiuti arrivino dove servono, e al cinema Miv perché sin da quando sono arrivata a Varese un anno e mezzo fa, ha supportato comunità ucraina in eventi culturali.
. Cosa avete raccolto?
Medicinali, materiale sanitario, generi alimentari, acqua. Ci sono zone in cui manca persino l’acqua. Il primo tir da 20 tonnellate di questi beni è già partito, mercoledì, diretto a un punto di raccolta in territorio Ucraino che raggiungerà dalla Polonia, grazie a Gheorghe Prisacaru.
Un italiano ci ha offerto gratuitamente un capannone per lo stoccaggio di coperte e abbigliamento che menderemo poi, abbiamo dato precedenza a cibo acqua e medicinali perché più urgenti. Ma ci è stato donato molto di più.
. Cos’altro?
L’affetto delle persone, il calore, la vicinanza. Tante scuole hanno partecipato alla raccolta: abbiamo trovato i bigliettini dolcissimi dei bambini nelle buste. Abbiamo ricevuto materiale da farmacie, ospedali, cliniche private e poi le persone, tante. Non si sono limitate a consegnarci le cose, si sono fermate, ci hanno domandato, ci hanno dato disponibilità a lavorare con noi, a ospitare famiglie. Una generosità ampia e insperata che ci aiuta ad offrire un supporto non solo materiale.
. La raccolta è finita?
No. La grande disponibilità di Andrea Cervini e Paola Frascaroli che gestiscono il Multisala Impero e ringrazio infinitamente, ci permette di proseguire. La raccolta andrà avanti qui al Miv tutti i sabati pomeriggio, dalle 16 alle 19. Ma a questa attività se ne affianca un’altra, molto importante, per il sostegno psicologico e la mediazione linguistica.
. A chi è rivolto il sostegno psicologico?
Tutti i martedì al Miv, dalle ore 16 alle 22, psicologi ucraini e mediatori culturali volontari saranno gratuitamente a disposizione di tutte le persone che sono arrivate dall’Ucraina in questi giorni fuggendo dalla guerra, ma anche dei tanti ucraini che sono in Italia da anni, come me, e per i quali ora la giornata inizia ogni mattina inviando messaggi di saluto agli amici e ai parenti lontani sperando che rispondano. Siamo molto angosciati per i nostri cari.
. Di cosa hanno bisogno le persone arrivate dall’Ucraina in questi giorni?
Di tutto. Di beni di prima necessità, di un posto dove stare e ritrovarsi perché è importante non sentirsi soli. Sta nascendo spontaneamente, anche con l’associazione Regala un sorriso di Oksana Trapani Gadenko, un Centro culturale ucraino informale, tanto più necessario da quando la scuola ereditaria ucraina portata avanti dall’associazione Cosmopolita in un oratorio di Varese cerca una nuova sede. Gli spazi sono diventati piccoli: ci sono più bambini, più ragazzi, cui il sabato viene insegnata la nostra lingua, la nostra storia e le tradizioni, ma bisogna dividerli per età.
. Cosa cercate?
Per la scuola del sabato servono almeno 3 stanze. Intanto grazie alla generosità di Andrea e Paola abbiamo degli appuntamenti fissi qui al Miv, e non è poco. Qui incontriamo il calore delle persone che ci donano beni, tempo disponibilità e soprattutto attenzione, affetto e vicinanza.. Grazie di cuore a tutte le persone che ci hanno aiutato e a chi lo farà. Gli ultimi giorni sono stati faticosi e pieni di angoscia. Tutti noi abbiamo un lavoro e in ogni momento libero abbiamo raccolto, controllato, smistato, inscatolato, caricato e scaricato materiale. Siamo fisicamente stanchissimi ma anche pieni di energia perché facciamo qualcosa di utile, insieme, in un momento drammatico in cui c’è bisogno di speranza.
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Stiamo assistendo ad una tragedia umanitaria immensa….a cui seguirà quella legata al cibo.
Dico solo che gli USA e la Russia devono smetterla reciprocamente di usare altri paesi come vittime sacrificabili nella loro guerra eterna. PACE .