Ucraina, giovani e sicurezza i temi sul tavolo del nuovo prefetto
Pasquariello e il ruolo “sul campo“: vicinanza alle amministrazioni ma anche alle tematiche legate alla sicurezza e al disagio giovanile
Il ruolo classico di emanazione del Governo sul territorio, per far arrivare in ogni zona del Paese gli intendimenti dell’esecutivo. Ma la missione della prefettura può e deve venir svolto anche in senso inverso cioè per far arrivare i segni che la periferia dà, per arrivare al tavolo romano delle decisioni.
Almeno questo è lo schema di lavoro che il prefetto di Varese appena insediatosi e arrivato da Sondrio, Salvatore Rosario Pasquariello, vuole applicare da subito. Fra le tematiche nell’agenda del prefetto c’è la prevenzione: «Il prefetto si deve occupare di tutto ciò che in una comunità può sviluppare coesione fra gli attori sociali ed economici, per esempio consentire alle imprese di migliorare, offrire un’opera di mediazione e soluzione delle problematiche. Vedo la funzione del prefetto come soggetto che rappresenti al Governo le esigenze del territorio».
Il prefetto Pasquariello a Varese: “Vicino al territorio e ai problemi degli amministratori”
Convitato di pietra di tutti i ragionamenti, è naturale, il punto sull’Ucraina.
Anche su questo tema è aperto un filo diretto con Roma e la provincia di Varese si è già attivata: «Per la crisi umanitaria la protezione civile individua a livello regionale i commissari straordinari, le prefetture sono a fianco e daranno supporto attivando i centri di accoglienza già operativi in passato per l’emergenza Nordafrica, del 2011, e ultima quella legata al conflitto in Afghanistan. Fremo la nostra parte con gli uffici per gestire questa emergenza». Poi quello che potremmo definire il “fronte interno“.
«Un problema attuale riguarda il disagio giovanile e le problematiche psicologiche legate al post pandemia», ha spiegato Pasquariello. «A tale proposito vorrei mettermi al più presto in contatto col presidente dell’Ufficio scolastico provinciale per capire come uscire da questo periodo attraverso il lavoro degli attori sul territorio (soprattutto le associazioni) per fronteggiare il disagio avvertito, specialmente quello giovanile».
Non solo “baby gang“, insomma, «ma anche l’incremento del numero di casi preso in carico da strutture pubbliche» per un disagio avvertito in termini di numeri suffragati da ricerche e interventi nel dibattito pubblico, anche alimentato da circostanziati articoli di stampa, ha spiegato il prefetto, che per affrontare temi legati anche alla sicurezza dei cittadini intende puntare molto sulla Conferenza provinciale permanente per contrastare “macro aree” come la sicurezza sul lavoro e dei trasporti.
Il benvenuto del sindaco di Varese Davide Galimberti e l’augurio di buon lavoro
«Al nuovo Prefetto, il dottor Pasquariello, desidero dare il benvenuto a Varese a nome di tutta la città e un augurio di buon lavoro. Questa mattina con il Prefetto abbiamo avuto un primo incontro e c’è stata subito grande sintonia e condivisione di priorità e obiettivi. Il lavoro da svolgere insieme sarà come sempre tanto, in particolare dopo due anni di pandemia e in questi giorni con l’arrivo di tante persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Senza mai tralasciare l’impegno per la sicurezza in città. Sono sicuro che tra amministrazione e prefettura la sinergia sarà come sempre massima nel pieno spirito di collaborazione tra enti».
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