A Varese Giovanni Allevi e Pupi Avati con la Divina Commedia: “Il nostro primo incontro sul Milano-Roma”

Il pianista è in scena mercoledì 16 marzo, alle 21, al Teatro di Piazza Repubblica con lo spettacolo "L'inferno di Dante". Con lui, per una delle due date Italiane, anche il regista

Musica Generica

Giovanni Allevi torna a Varese per un appuntamento molto speciale. Non solo perché fa tappa in città con il suo pianoforte dopo il lungo periodo di pandemia, ma anche perché al suo fianco ci sarà il grande regista Pupi Avati, così come avverrà solo in un’altra data di questo tour in Italia. Mercoledì sera (16 marzo), alle 21, l’appuntamento è con  “L’inferno creativo” lo spettacolo nato in occasione del 750esimo della nascita di Dante Alighieri.

Allevi, il 22 marzo sarà sul palco del Teatro di Varese con il regista Pupi Avati e gli archi dell’Orchestra sinfonica italiana nella produzione «L’inferno creativo». Com’è nata questa collaborazione?
«Sapete come ho conosciuto il Maestro Pupi Avati? In un viaggio in treno Milano – Roma, per puro caso avevo il posto assegnato vicino a lui. Quindi c’è un destino misterioso che ha portato le nostre strade ad incontrarsi»

Nel suo ultimo lavoro, “Estasi”, c’è un brano frenetico e sfidante dal titolo Lucifer, tra l’altro il più lungo di tutto l’album. È questa l’atmosfera che vive chi è immerso nell’inferno creativo?
«Lucifer è il grande punto interrogativo di questo tour di Estasi. Pur non essendo radiofonico o televisivo, è il brano più atteso, accolto dal pubblico con una frenesia spasmodica. Non sono ancora consapevole delle dinamiche collettive che mette in moto, ma forse in esso ci riconosciamo tutti come angeli caduti dal cielo. Nonostante l’inferno alle porte, non dobbiamo mai dimenticare che la nostra missione è portare luce»

Lei ha pubblicato per Solferino il libro “Le regole del pianoforte”. L’artista nel momento creativo è anche chiamato a superare i confini creati dalle regole. Come si conciliano questi due aspetti?
«La regola è rompere le regole. Oggi soprattutto siamo tenuti ad uscire fuori dai rigidi meccanismi, dalle logiche prevedibili, per assumere un atteggiamento poetico: condividere pensieri sorprendenti, agire in modo inatteso per il bene e la solidarietà, sfidare la consuetudine».

Qual è la regola del pianoforte che ritiene fondamentale?
«Scrivi la tua musica. Ovviamente vado oltre il significato musicale in se stesso: non fare le cose in automatico perché si è sempre fatto così o perché tutti fanno così. Intendo dire: dipingi la tela, il capolavoro della tua vita che è unica ed irripetibile. Questa regola è alla base della libertà di espressione artistica ed intellettuale che ho sempre cercato, ed è forse quella che mi è costata di più».

Il personaggio Allevi, artista di successo, e la persona Allevi, timida e introversa, per sua stessa ammissione. Dopo tanti anni di successi, conferme e anche critiche feroci, timidezza e paura sono ancora presenti?
«Proprio qualche giorno fa, poco prima di entrare sul palco di un concerto, mi sono soffermato dietro le quinte ad ascoltare le sensazioni che attraversavano il mio corpo: terrore allo stato puro, senso di inadeguatezza e di incertezza, paura di non meritare tanto affetto e di non essere all’altezza. Poi però mi sono accorto che attraverso la musica la mia fragilità si trasforma in una umanità struggente, in un inno alla vita che si spande nell’aria. L’onda di energia e di entusiasmo che mi torna indietro è impressionante».

Nel 2019 ha pubblicato l’album Hope. Dopo due anni di pandemia e una guerra che infiamma l’Europa, Giovanni Allevi dove scorge la speranza?
«Credo che le pesanti prove che i popoli stiano subendo in questa fase storica decisamente buia non ci devono far credere nell’assenza di una soluzione. Non dobbiamo perdere la speranza di poter realizzare un mondo più bello. Nelle epoche passate i popoli erano assoggettati alla volontà dei potenti. Oggi questo non è più concepibile: la vita umana e la libertà sono più importanti dei confini, delle bandiere e degli errori passati. Ho sentito che la Russia si sente accerchiata e minacciata, ma forse non si rende conto che ha già abbondantemente conquistato il mondo con altre armi di straordinaria bellezza, che si chiamano Tchaikowskij, Rachmaninov, Prokofiev, Dostoevskij, Nureyev».

Teatro di Varese, 16 marzo, Ore 21.00

GIOVANNI ALLEVI e PUPI AVATI in
L’INFERNO CREATIVO
Progetto speciale in occasione del 750° dalla nascita di Dante Alighieri.
Con gli archi dell’Orchestra Sinfonica Italiana

BIGLIETTI
Platea Vip € 57,50 | Platea € 52,00 | 1°Galleria € 47,00 | 2°Galleria € 42,00 – Ticketone

di
Pubblicato il 12 Marzo 2022
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