Ambulatori aperti di notte e nel weekend: ampia libertà organizzativa alle aziende ospedaliere
Regione interviene per precisare le modalità operative della delibera che mira ad abbattere le liste d'attesa. I fondi sono quelli già stanziati per recuperare le prestazioni sospese
Ampia libertà delle aziende ospedaliere di individuare l’ospedale e le prestazioni prioritarie. L’assessorato al Welfare di regione Lombardia interviene per dettagliare ulteriormente la delibera che introduce gli ambulatori aperti fino a mezzanotte e nei weekend.
«In particolare – si legge nella Nota della DG Welfare – il provvedimento dà ampia libertà alle singole Aziende di organizzare queste attività richiedendo di individuare una struttura, a discrezione dell’Azienda stessa, anche a rotazione, dove erogare queste prestazioni. Inoltre, altrettanta autonomia è data alle Aziende nel determinare le prestazioni da erogare (tra Tac, Risonanza Magnetica e Mammografia) in base alle aree più critiche rispetto ai tempi di attesa».
«Le Aziende – prosegue – hanno autonomia nel decidere eventuali estensioni di orario per altre prestazioni. Gli orari aggiuntivi vengono finanziati con le risorse già stanziate, sia per strutture pubbliche che private, attraverso il fondo per l’abbattimento delle liste d’attesa, per un totale di 84 milioni di euro. Le estensioni di orario sono state presentate alle Direzioni Strategiche delle Aziende, in alcuni casi con il coinvolgimento degli specialisti radiologici, senza che vi fossero obiezioni particolari».
«Tutto ciò – conclude la Nota – ha lo scopo primario di offrire al cittadino residente o domiciliato in Regione Lombardia l’opportunità di ricevere prestazioni di specialistica ambulatoriale in orari in cui sia più agevole raggiungere le strutture. Sia in termini di minore densità di traffico automobilistico, sia per impegni lavorativi dell’assistito o, nel caso di persona anziana, del suo eventuale accompagnatore».
L’iniziativa ripropone la soluzione già individuata dall’allora presidente Maroni nel 2014 quando furono previsti turni aggiuntivi per alcune specialità e tipologie di esami, nei settori più in difficoltà. Una misura che proseguì negli anni successivi
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