Ciclabili, dissesto idrogeologico e turismo nel bilancio della Comunità montana del Piambello
Il presidente del Piambello Paolo Sartorio ribadisce l'impegno dell'ente sulla prevenzione, la tutela e la promozione del territorio
Tempo di bilanci per la Comunità montana del Piambello che lunedì 2 maggio si riunisce in assemblea per discutere ed approvare diversi punti all’ordine del giorno, tra i quali i più importanti riguardano appunto le finanze e gli investimenti dell’ente. In discussione ci sono l’approvazione del rendiconto 2021, l’approvazione del bilancio consolidato del gruppo amministrazione pubblica della Comunità e una variazione al bilancio 2022.
Dietro ad un ordine del giorno apparentemente “noioso” si nasconde in realtà il cuore del lavoro della Comunità montana e tra le righe dei bilanci si può leggere il sunto della sua attività.
«Nei bilanci c’è la sintesi del nostro lavoro – dice il presidente Paolo Sartorio – che continuiamo nel solco di quelli che sono i nostri ambiti di intervento, il dissesto idrogeologico del territorio, soprattutto in chiave di prevenzione, piste ciclabili e turismo. In particolare in questo bilancio ci sono alcuni interventi puntuali, il completamento di una struttura ricettiva-ricreativa-turistica a Marzio per circa 45mila euro, la sistemazione di un parco a Viggiù con un investimento di 70mila euro, un cofinanziamento di una ciclabile a Ghirla per 150mila euro. E poi spese più piccole ad esempio un confinanziamento da 8mila euro per un mezzo della Protezione civile e la sostituzione, finalmente, della Fiat Punto della Comunità montana che ha 30 anni. la prenderemo elettrica, e in vista c’è anche la posa di una colonnina elettrica. Infine ci manca un po’ di cartellonistica turistica e sono previsti fondi anche per quello».
I grandi investimenti della Comunità montana sono quasi tutti finalizzati alla tutela “tecnica” del territorio: «Fondamentalmente abbiamo due grossi settori di spesa – aggiunge Sartorio – Uno di questi è quel lavoro nascosto, che non viene mai inaugurato, che si chiama prevenzione del dissesto idrogeologico, in cui confluiscono circa 600-700mila euro, e poi le ciclopedonali che in questo bilancio assommano a 220mila euro di investimento. Poi ci sono investimenti in tema turistico e ambientale, ma il grosso è sicuramente il dissesto idrogeologico in chiave preventiva ed una cosa che ci caratterizza come ente perché non tutti investono in questo ambito con altrettanta convinzione».
«Come dicevo sono investimenti spesso silenziosi, ma pesanti – conclude il presidente del Piambello – anche perché dobbiamo sempre più prepararci agli effetti dei cambiamenti climatici. Molti non capiscono la nostra scelta di spendere così tanto, quasi un milione all’anno di media, in questo ambito, per lavori che poi non inauguri, ma a me questo importa poco. Mi interessano gli effetti positivi che riscontriamo su questi interventi e devo dire che l’assemblea della Comunità montana è sempre d’accordo, perché composta da sindaci e assessori che sono responsabili e ben consapevoli del valore di questi interventi per il nostro territorio perché più investi lì meno problemi hai quando gli eventi avversi si verificano».
Paolo Sartorio, presidente della Comunità montana del PiambelloTAG ARTICOLO
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