Dall’Eremo di santa Caterina al sacro Monte: i numeri del Turismo religioso in provincia
Anche se si tratta di una forma poco considerata e poco misurabile, il turismo religioso è un settore su cui la nostra provincia può contare
Anche se si tratta di una forma poco considerata e poco misurabile, il turismo religioso è un settore di non poco conto, su cui la nostra provincia può potenzialmente contare: e l’iniziativa dell’arcidiocesi di Milano, che vede due delle dodici “perle” religiose da scoprire nel territorio della provincia di Varese, ne è un’ulteriore prova.
«Il turismo culturale e quello religioso non sono ancora “quantificabili”, spesso i luoghi coinvolti sono senza biglietto per scelta e quindi i numeri sono difficili da reperire – spiega Elena Castiglioni, di Archeologistics, la società che ha in gestione diversi luoghi di religione e cultura, come i musei del Sacro Monte o il monastero di Torba – Il viale delle Cappelle al Sacro Monte è da 400 anni senza biglietto e mai lo avrà, e questo rende difficile quantificare il flusso dei pellegrini. L’unico numero quantificabile relativo al Sacro Monte è quello dei biglietti per i musei diocesani: se ne staccano circa 6000 all’anno. Più misurabili sono il monastero di Torba, che ha circa 20mila visitatori all’anno e la Collegiata di Castiglione Olona, che ha circa 10mila visitatori all’anno. Ma il luogo sacro con il maggior numero di visitatori in provincia è senza dubbio l’eremo di Santa Caterina, che conta oltre 100mila visitatori all’anno: nel 2019 erano addirittura 150mila».
I numeri dell’eremo di Santa Caterina sono importanti, anche dopo il covid, tanto da registrare dei veri record di presenze. Nella sola settimana Santa, considerando esclusivamente i biglietti interi (senza tutti gli over, i residenti in provincia e i biglietti gratuiti), il giovedì ci sono stati 205 visitatori, il venerdì 406, il sabato 574, il giorno di Pasqua 734 e a Pasquetta addirittura 1340, un numero difficile da gestire in quegli spazi piccoli.
Se si considera il numero complessivo dei visitatori, quindi contando tutti i tipi di ticket staccati e non solo gli interi, tra giovedì 14 e lunedì 18 aprile, nei giorni di Pasqua, sono state in visita all’Eremo di Santa Caterina del Sasso circa 5600 persone con più di 1200 ingressi nella domenica di Pasqua e ben 2220 presenze nella sola giornata di Pasquetta.
Per il Sacro Monte invece le cifre sono impossibili da definire concretamente: «L’ultimo numero “contabile” è quello relativo al giubileo straordinario – spiega Castiglioni – Qui i pellegrini sono stati, in un anno oggettivamente straordinario però, in 60mila sono arrivati al portale, e circa 100mila in totale nel borgo».
Più facile però contare i numeri dei pellegrini in cammino, che stanno incominciando a svilupparsi anche in provincia grazie alla “giovane” via Francisca del Lucomagno: «Perchè le accoglienze sono sulla linea, ed è piu semplice fare il conto attraverso i pernottamenti». Quello dei cammini è una parte del turismo religioso di grande interesse: «A dispetto della fama di turismo piu povero è in realtà un turismo che lascia molto sul territorio – ha spiegato Elena Castiglioni – La spesa media nei luoghi culturali dei pellegrini è piu alta della spesa media dei turisti “normali”».
Anche tenendo presente che: «Non sempre chi percorre il cammino lo fa per motivi religiosi – sottolinea don Massimo Peverello – Il cammino di Santiago viene percorso da persone che per il 70% ha motivi non religiosi. La via Francigena, però, ha percentuali opposte: il 70% dei pellegrini cammina proprio per motivi religiosi».
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