Il FAI: “Il progetto per Malpensa 2035 minaccia la brughiera del Parco del Ticino”
Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, prende posizione a difesa del Parco del Ticino, in relazione al Masterplan di Malpensa: "Quello che arreca danni irreversibili all’ambiente non è sviluppo"
Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, prende posizione a difesa del Parco del Ticino, in relazione al Masterplan di Malpensa.
«Il 14 aprile in Regione Lombardia si terrà un incontro decisivo per la definizione del Masterplan 2035 di Malpensa elaborato da SEA ed ENAV, che ad oggi prevede un’estensione dell’area cargo per 45 ettari da sottrarre alla Brughiera del Gaggio, 300 ettari ad alto valore naturalistico in pieno Parco del Ticino, il più grande parco naturale regionale d’Italia – si legge in una nota -. Nuovi capannoni e piazzole per gli aeroplani intaccheranno e comprometteranno un ambiente prezioso per biodiversità e per storia, che insieme alla vicina Brughiera del Vigano ha pochi eguali nella fascia dell’Europa mediterranea; un patrimonio di valore paesaggistico, naturalistico ed ecologico di certo unico nel Nord Italia, in cui il Museo di Storia Naturale di Milano ha identificato 317 specie e sottospecie in gran parte autoctone, di cui alcune a rischio di estinzione, e che dovrebbe beneficiare, piuttosto, della protezione garantita dal titolo di SIC-Sito di Importanza Comunitaria, cui infatti è candidato».
«Il progetto, invece, avanza, senza una Valutazione di Impatto Ambientale, che è stata avviata nel 2020 ma è scaduta senza alcun pronunciamento, e in evidente contrasto con la legge regionale del 2014 (n.31 del 28/11), che ha introdotto obiettivi e disposizioni volti a limitare il consumo di suolo e a favorire la rigenerazione delle aree già urbanizzate. La Lombardia ha già sacrificato 290 mila ettari di terreno naturale e fertile in nome di urbanizzazione e industrializzazione, e anche nel 2021 si conferma al primo posto per il consumo di suolo, che cresce del 12% all’anno (rapporto ISPRA) – prosegue il Fondo Ambiente Italiano -. Il FAI si è espresso più volte in difesa della Brughiera del Gaggio, e nelle ultime Giornate FAI di Primavera i volontari della sua Delegazione locale hanno invitato il pubblico a percorrere un itinerario nel comune di Lonate Pozzolo proprio alla scoperta dell’area naturalistica, da tutelare e anzi valorizzare».
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«Di fronte a un nuovo avanzamento di questo progetto, pertanto, la Fondazione vuole unire la sua voce a quelle del Parco del Ticino, dei Comuni, dei consorzi e delle associazioni di cittadini che hanno espresso netta contrarietà, e si appella a SEA e a tutti gli enti territoriali perché convergano sull’alternativa, più laboriosa ma possibile, di una localizzazione della nuova area cargo all’interno dell’attuale impianto aeroportuale – chiosa il FAI -. È un compromesso che deve essere trovato, perché di fronte alla gravità della crisi ambientale c’è un principio ormai inderogabile che il FAI intende affermare con sempre maggiore determinazione: quello che arreca danni irreversibili all’ambiente non è sviluppo».
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