Giornata mondiale salute e sicurezza, Cgil Lombardia: “Numeri sempre più allarmanti”
Per il sindacato "Governo e Regione garantiscano formazione, controlli, patente a punti"
Oggi è il Workers Memorial Day, Giornata internazionale dedicata alle vittime sui luoghi di lavoro. Per le organizzazioni sindacali è solo uno dei giorni di questa battaglia troppo silenziosa per la dignità del lavoro.
Si continua a infortunarsi e morire di lavoro. I dati a consuntivo INAIL aggiornati a febbraio 2022, registrano nel bimestre gennaio-febbraio 2022 un aumento, rispetto allo stesso periodo del 2021, del +47%, mentre quelle con esito mortale aumentano del (+9,6%). Ben 114 da inizio anno.
L’aumento riguarda quasi tutti i settori produttivi con poche eccezioni, la componente femminile per il 65,8%e la componente maschile per il 34,3%.
La Lombardia non fa eccezione: i dati indicano che si è passati da 15478 denunce primo biennio del 2021 a 24657 dello stesso periodo del 2022 (aumento pari al +59,3%). In merito agli infortuni mortali, si è passati da 14 a 24 in soli due mesi (+71,4%), a cui si aggiungeranno altri 11 registrati dalle ATS, dato assolutamente inaccettabile. Mai si può parlare di fatalità. Sono tutte cause evitabili, si deve poter lavorare in sicurezza.
«Alle morti e agli infortuni contribuisce la “disorganizzazione del lavoro”: ritmi eccessivi, contratti precari, in molti casi senza sapere chi sia il datore di lavoro. La produttività non può essere prioritaria rispetto alla sicurezza, alla tutela costituzionale del diritto ad un lavoro sano e sicuro – commenta Cgil -. Le nostre richieste al governo nazionale e regionale sono chiare e più volte rivendicate nelle piattaforme unitarie: rispettare gli adempimenti previsti dalla legislazione come la patente a punti, garantire la formazione costante ed efficace per tutti i soggetti a partire dai datori di lavoro e l’inclusione nei curricola scolastici, oltre ad una campagna straordinaria di vigilanza e controllo con il rafforzamento dell’Ispettorato del lavoro e di ATS. La sicurezza deve essere una priorità per le istituzioni e per le associazioni datoriali. Per noi lo è sempre stata e non ci arrenderemo finché ci sarà un solo lavoratore infortunato».
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