Gli industriali presentano “People”. Non si può essere felici se non lo si è anche al lavoro

 Un piano che prevede una serie di interventi a sostegno della genitorialità e della serenità familiare dei lavoratori. Grassi: "Abbiamo la responsabilità di guardare avanti"

Univa Generiche

Se Adriano Olivetti avesse partecipato alla presentazione del progetto “People” degli industriali della provincia di Varese, avrebbe sicuramente applaudito e forse anche pensato: «Bene, ci siamo».
Le imprese, gli imprenditori, i lavoratori e le loro famiglie, il territorio da più generazioni sono legati da un destino comune che li rende una comunità. Per prendersene cura nel suo insieme occorrono una serie di azioni concrete e inclusive che il progetto declina con interventi precisi.
“People” parte da un pensiero coraggioso che Univa ha da tempo messo al centro del dibattito pubblico. Le argomentazioni degli industriali fanno leva su un concetto di crescita non solo economica, ma anche sociale, in grado di generare benessere e valore ben oltre i confini aziendali.

LA CURVA DEMOGRAFICA CI INTERROGA

Il logo di “People”, creato da Lisa Aramini Frei una giovane diplomata Its, riproduce tre figure a forma di otto – se capovolto corrisponde al simbolo matematico di infinito – legate tra loro. «È l’impresa di crescere insieme» spiega Lisa. Una crescita che ha bisogno di un’alleanza generazionale, messa in crisi dalla scarsa natalità del nostro Paese.
I dati elaborati da Paola Margnini, responsabile dell’Ufficio studi di Univa, sono inequivocabili: «Rispetto al 2009 i nati nel 2021 sono calati del 30% – spiega l’economista – La curva demografica in Italia è in calo costante dal 2014, mentre in provincia di Varese è iniziata a calare dal 2019, con un aumento del 20,1% della popolazione anziana dai 65 anni in su e la diminuzione del 3,1% di quella da 0 a 14 anni».

COME RECUPERARE LA FIDUCIA

Il calo demografico è iniziato subito dopo la crisi finanziaria del 2008 per continuare sulla scia della pandemia da Covid 19. Trend che rischia di consolidarsi con la guerra in Ucraina. Una sequenza di stress test che si sono tradotti in un crollo verticale della natalità. Del resto le famiglie ragionano come gli imprenditori: la mancanza di fiducia e l’incertezza degli eventi sconsigliano di investire nel futuro. «Noi abbiamo la responsabilità di guardare avanti – ha detto Roberto Grassi, presidente di Univa – soprattutto in un momento come questo occorre investire sul futuro, sulla crescita e lo sviluppo delle persone. Parlare di demografia significa affrontare il tema della fragilità e “People” lo affronta sul piano territoriale, culturale e aziendale».

LE AREE DI INTERVENTO

Il progetto prevede quattro ambiti di intervento: nell’organizzazione del lavoro, che sia compatibile con i tempi di vita, nella comunicazione interna all’azienda sui diritti della genitorialità e sulle agevolazioni esistenti, nelle iniziative di sostegno allo studio per i figli dei dipendenti e convenzioni con scuole e università e nei voucher utilizzabili per l’acquisto di articoli per l’infanzia.
Niente però ha lo stesso potere evocativo dell’esempio. Accanto a Roberto Grassi siede il vicepresidente di Univa Mauro Vitiello, un giovane imprenditore che ha iniziato a costruire la sua fabbrica felice quando questo tema era ancora considerato residuale e anche un po’ naïf. Nell’azienda di Vitiello, come in molte altre, c’è un’attenzione al benessere della persona nella sua totalità. «Se le persone sono serene sul posto di lavoro – ha spiegato l’imprenditore-, lo sono anche a casa». Alla Copying c’è una manager della felicità, scelta per la sua capacità di ascolto e formata per questo ruolo. «È una figura chiave che sa intercettare e interpretare il clima aziendale –  ha sottolineato Vitiello –  e valutare il gradimento delle varie iniziative che facciamo. È chiaro che tutto questo viene misurato in termini di performance e benessere delle persone, perché deve essere anche sostenibile».

UNA SENSIBILITÀ IN AUMENTO

Tutto questo, oggi, è misurabile, e non è un dettaglio di poco conto per sdoganare il tema su una platea di imprese sempre più vasta. 
L’Italia nel 2016 è stato tra i primi stati al mondo a introdurre le società Benefit, un nuova forma di impresa for profit che punta a una prosperità durevole e condivisa a livello globale partendo da alcuni valori, tra cui: responsabilità, trasparenza, inclusione, rigeneratività e innovazione. Una scelta fatta anche da molte imprese della nostra provincia.

LIBERARE E ATTRARRE IL TALENTO

Attraverso “People” le imprese potrebbero attrarre e stanare nuovi talenti, sempre più calamitati dalla vicina Svizzera, che offre remunerazioni più alte per via del cambio di valuta, e dalla metropoli milanese, da sempre polo attrattivo dei giovani provenienti da tutta la fascia pedemontana.
È però altrettanto vero, come ha sottolineato la direttrice di Univa, Silvia Pagani, che sempre più spesso i giovani non chiedono alle imprese una maggiore remunerazione, bensì responsabilità sociale, sostenibilità ambientale e coerenza con i valori aziendali.
“People” va dunque declinato sul piano delle buone pratiche ed è per questo motivo che Univa mette a disposizione un team di esperti per quelle aziende che devono realizzare piani di welfare, per la progettazione e sviluppo di azioni concrete di conciliazione lavoro e famiglia, per la redazione di accordi aziendali sul lavoro agile, per la formazione e per l’accesso ai finanziamenti e ai servizi pubblici e privati. Le prossime tappe del progetto prevedono l’avvio di un confronto con tutti gli stakeholder del territorio e con il sindacato.

Per qualunque informazione scrivere a people@univa.va.it, i referenti del progetto sono: Alba Ciserani e Alessia Accardo.

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Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 05 Aprile 2022
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