Orgoglio e commozione alla festa per i 170 anni della Polizia di Stato a Varese

La splendida cornice del Salone Estense, e una giornata straordinariamente bella e primaverile, hanno accolto le celebrazioni del 170esimo anno di vita della Polizia di Stato.

Se all’esterno, i giardini hanno ospitato i gazebo che hanno mostrato alla cittadinanza il lavoro di alcune delle sezioni più impegnate contro il crimine – dalla polizia scientifica agli artificieri – all’interno, davanti a un grande pubblico di autorità civili e militari, si consumava una sentita cerimonia che, salutata dai messaggi del presidente dalle Repubblica Sergio Mattarella, del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del capo della polizia Lamberto Giannini, ha fatto il punto di questi ultimi anni, premiato gli atti eroici, salutato i colleghi caduti. 

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«Sono 34mila i poliziotti che hanno contratto il virus, e 20 di noi hanno perso la vita per questo – ha spiegato Lamberto Giannini nel suo messaggio – E’ per questo che il presidente della Repubblica ha concesso oggi alla nostra bandiera la medaglia d’oro al valore civile, per il servizio reso durante il covid. Prepariamoci, perché avremo ancora tempi complicati, dovremo essere duttili e resilienti. Ma questo permetterà al Paese di cogliere l’occasione di crescita del nostro paese rappresentato dal piano nazionale di ripresa e resilienza». 

LE PAROLE DEL QUESTORE

«Oggi più che mai la Polizia è al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini. La Polizia di Stato oggi più che mai è esserci sempre, come dice il nostro attuale motto. Sarebbe un motto vuoto, se non si mettessero i contenuti: sembrerebbe un motto impossibile da mettere in pratica, impossibile da soli, ma possibile insieme» ha esordito nel suo discorso il Questore Michele Morelli. 

In quest’ultimo periodo, ha spiegato il Questore, sono state controllate più di 2 milioni 800mila persone, considerando anche l’attività di Malpensa, e le sanzioni comminate  sono state 3500: «Un numero che dice molto su come è stato il comportamento degli abitanti di questa bellissima provincia». Il trend dei reati è in discesa, «Un freno dovuto alle normative anticovid, ma non solo» ha sottolineato il questore, che si dispiace per della «Ancora  marcata diffusione della tossicodipendenza, non meno pericolosa del secolo scorso, soprattutto nelle sue forme di spaccio. L’impegno, anche per il futuro, è di contrastare tali reati con ogni mezzo possibile così come le violenze di genere, i reati predatori e le truffe agli anziani, reati ignobili perché rivolte a categorie deboli».

L’ultimo pensiero è stato però per Fabio Mondora, già vicequestore, che ha appena perso la sua ultima battaglia contro il male: «Un pensiero grato per l’indispensabile apporto fornito e per la dedizione manifestata anche negli ultimi sofferti giorni e il cui ricordo sarà presto condiviso con la cittadinanza».

UN RICORDO PER MONDORA E ABBIATI

Alla moglie di Fabio Mondora, Cristiana Marcozzi, è stata consegnata in maniera simbolica la targa dell’intitolazione della sala riunioni dell’ufficio di gabinetto della Questura alla memoria.

Con lui è stato ricordato anche il viceispettore Massimiliano Abbiati, scomparso nel 2020: per lui un riconoscimento alla memoria per le sue attività di polizia che hanno portato nel 2017 all’arresto di un pericoloso latitante, ritirato dalla moglie Sara De Maio. Un premio ritirato nel momento in cui sono stati ricordati da Silvia Elena Passoni, dirigente della Squadra Mobile varesina e premiati da Questore e Prefetto gli episodi di valore più recenti dei militari in forza alla questura di Varese.

Un ricordo e un ringraziamento è arrivato anche a diversi civili: come la squadra del Milan, quella della Pallacanestro Varese – Openjobmetis, quella della UYBA. Ma anche all’esperta d’arte Serena Contini, che ha aiutato la Polizia a riscoprire le opere di loro proprietà.

Toccanti, e a tratti divertenti, anche le testimonianze di alcuni militari: da quello dell’assistente capo Fabio Ermoli, da anni impegnato nelle scuole a raccontare l’attività della polizia di Stato, a quello del commissario capo Bruno Santopaolo, in servizio in polizia da più di 35 anni e che condivide pericoli e professione con la moglie da oltre 30.

Infine, sono stati premiati con delle borse di studio intitolate a Mario Merlo, poliziotto e imprenditore nel settore della vigilanza nonchè presidente di ANPS Varese, anche tre figli di dipendenti della polizia di Stato: Gloria Mozzanica per la scuola secondaria di primo grado, Francesca Costa per la scuola secondaria di secondo grado, Ashley Layla Prina-Campbell per l’Università.

IL COMMENTO DEL SINDACO

«Viviamo in un periodo storico complesso, stretto tra emergenze di diversa natura che mettono alla prova il tessuto sociale del nostro Paese – ha commentato la cerimonia Davide Galimberti, sindaco di Varese, presente in prima fila tra le autorità – Per gestire le incertezze e complessità attuali, la Polizia di Stato ha un ruolo di primo piano. Lo abbiamo sperimentato con la gestione della crisi sanitaria, in cui la presenza delle forze dell’ordine è stata fondamentale per garantire la sicurezza e fornire soccorso diretto alla popolazione, lo vediamo in occasione dei presidi costanti che sono attuati nella nostra città, in cui è presente una collaborazione interforze. L’impegno della Polizia di Stato, in sinergia con le istituzioni locali e le altre forze dell’ordine, è un elemento fondamentale per affermare la sicurezza, la coesione sociale e la legalità sul territorio, con azioni di contrasto alla criminalità e con la tutela dell’incolumità pubblica».