Il nuovo piano di Protezione Civile di Varese, nel nome di Giuseppe Zamberletti
Pubblicato sul sito di Palazzo Estense il documento che si apre con le parole dell'ex ministro. Ora tocca ai cittadini: fino al 31 maggio è possibile fornire suggerimenti e proposte
Inizia da oggi il processo finale per l’elaborazione del nuovo Piano di Protezione Civile del Comune di Varese dedicato a colui che per primo volle questo tipo di attività in ogni paese d’Italia, Giuseppe Zamberletti. Sono proprio le parole dell’ex ministro varesino, scomparso nel 2019, ad aprire il documento redatto da Palazzo Estense per illustrare le linee guida future in questo ambito: «La sfida della Protezione Civile è una sola – scrisse Zamberletti – deve sognare, auspicare e operare affinché, in prospettiva, l’organizzazione del soccorso sia sempre meno importante, nel senso che si è chiamati a sviluppare sempre di più la politica di prevenire e la capacità di prevedere».
Il Comune ha pubblicato online oggi – martedì 12 aprile – la prima versione del documento e i suoi allegati, un trattato definito “fondamentale per ogni comunità perché contiene tutti gli elementi di pianificazione delle attività di previsione e prevenzione per la salvaguardia di popolazione e territorio in caso di calamità ed emergenza”. Sempre da oggi, quindi, prende il via il percorso di partecipazione e condivisione aperto a tutta la città: entro il 31 maggio verranno raccolti i suggerimenti in modo da, eventualmente, ritoccare il piano.
«Parliamo di uno strumento fondamentale per la prevenzione e la messa in pratica di azioni utili in caso di emergenza – spiega l’assessore Raffaele Catalano – In questi anni abbiamo affrontato diverse emergenze sia a livello globale, come la pandemia, sia a livello locale come incendi e danni idrogeologici. Era necessario dunque rivedere il Piano e adeguarlo alle esigenze di oggi».
«Dopo il grande lavoro svolto dagli uffici e dalla nostra Protezione civile, inizia un percorso di partecipazione e condivisione con l’intera comunità del piano approntato – spiega invece il sindaco Davide Galimberti – Presenteremo in diversi incontri il documento e raccoglieremo osservazioni e suggerimenti da chi è in prima persona coinvolto durante le emergenze, ma anche da parte dei cittadini e dai quartieri. Una volta approvato dal Consiglio il piano verrà reso divulgativo per poter essere condiviso con l’intera cittadinanza».
L’ITER DEL PIANO DA QUI IN AVANTI
L’iter a questo punto prevede che il trattato sia presentato alla Commissione Sicurezza che si riunirà dopo Pasqua, dopo di che il documento arriverà sui tavoli dei consigli di quartiere e quindi aperto a tutti i cittadini interessati. Seguiranno gli incontri con il mondo degli ordini professionali e delle associazioni di volontariato così da raccogliere il maggior numero possibile di suggerimenti e segnalazioni. A quel punto ci sarà il vaglio di una seconda commissione prima di arrivare in Consiglio comunale per il voto finale.
In seguito ci sarà una ulteriore fase di condivisione con la città: verrà infatti divulgato un vademecum rivolto a tutti – cittadini, scuole, aziende – così da informare chiunque con le informazioni sui comportamenti da adottare per una corretta gestione del rischio.
COME È FATTO IL DOCUMENTO
Il è formato da un Relazione generale, con un’introduzione dedicata a definire la Protezione civile, l’inquadramento normativo e gli ambiti di intervento, con attività volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze e al loro superamento. È poi presente una definizione delle caratteristiche territoriali e demografiche, con il territorio comunale suddiviso in rioni, con i dettagli dell’inquadramento geologico, geomorfologico, meteo-climatico, relativo a infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche. Un capitolo è dedicato a un approfondimento che riguarda la comunicazione in emergenza, con la gestione dei flussi comunicativi in situazioni di emergenza prevedibili e non con le diverse modalità operative in base ai rischi naturali e antropici che possono presentarsi. Un modello di comunicazione dell’emergenza che è strutturato in modo da poter essere declinato anche in altri territori.
CLICCA QUI per consultare il piano sul sito del Comune di Varese
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