Il sindaco senza cellulare non si ricandida: “Voglio bene a Sangiano, ma ora vado in pensione”
Dopo più di vent'anni di vita amministrativa e tre mandati, l'attuale sindaco Daniele Fantoni annuncia che non si ricandiderà alle prossime amministrative. Il suo sostegno al giovane Matteo Marchesi
A distanza di cinque anni il sindaco Daniele Fantoni sfoglia il programma elettorale che aveva presentato ai cittadini durante la campagna elettorale delle ultime elezioni e si dice soddisfatto: «Abbiamo realizzato più del 100% delle cose che avevamo promesso, sono contento», racconta dietro a quella scrivania che negli anni è diventata una seconda casa.
Fantoni, 76 anni, ha alle spalle più di vent’anni di vita politica e amministrativa. È stato sindaco di Sangiano dal 2004 al 2009, poi riconfermato fino al 2014. E ancora dal 2017 ad oggi.
Ora, a conclusione del suo terzo mandato, guarda il resoconto delle opere realizzate: più di 700mila euro di investimenti nel paese negli ultimi cinque anni, tra manutenzione e lavori alla scuola, asfaltature, lavori di viabilità, sicurezza, pulizia, illuminazione pubblica, viabilità e così via. «Sono contento di tutto quello che abbiamo fatto, ma anche stanco. Questa volta vado in pensione per davvero», commenta, ricordando il 2017, quando si era trovato a fare i conti con una schiera di cittadini che chiedevano la sua ricandidatura dopo l’esperienza della breve amministrazione di Fausto Pagani.
Nato e cresciuto a Sangiano, quando si è candidato la prima volta, nel 2004, l’ha fatto senza indugi. Ha chiesto il prepensionamento dal ruolo di coordinatore informatico per un gruppo bancario per il quale lavorava e si è buttato, anima e corpo, per il suo paese: «A dire la verità ho iniziato a lavorare come insegnante, volevo fare il concorso pubblico, ma poi le cose sono andate in modo diverso», racconta. All’età di vent’anni è stato tra i fondatori della Pro Loco, poi della squadra di calcio: «Per fare il sindaco devi voler bene al tuo paese, questa è la prima cosa», spiega.
Alle prossime elezioni amministrative (si terranno il 12 giugno) il suo nome non sarà in nessuna lista, ma sosterrà la candidatura di Matteo Marchesi, il giovane consigliere di maggioranza che ha deciso di raccogliere questa importante sfida. Al momento non sono state ufficializzate altre liste.
«In questi anni ci siamo confrontati tanto – racconta Fantoni -. Matteo può fare bene. Il mio consiglio è quello di stare con i piedi per terra e di ascoltare con attenzione i cittadini, le loro richieste e le loro esigenze. Supportarli, anche da un punto di vista umano. E poi, il programma deve essere pratico e concreto e bisogna creare un buon rapporto di fiducia con la squadra che ti sostiene». Un paese come Sangiano, 1500 abitanti circa, ha bisogno di un sindaco in grado di «semplificare le cose, deciso dove serve e che non perda tempo in cose futili».
Rispetto agli ultimi anni, commenta: «La vita del sindaco è sicuramente cambiata, ci sono più adempimenti da seguire e più regole. Il periodo più recente, quello della pandemia, ci ha messo di fronte ad anni difficili, che siamo riusciti ad affrontare grazie all’aiuto della Protezione Civile e della associazioni, ma sicuramente lascia una situazione di maggiore disagio sociale, soprattutto a livello familiare e tra i più giovani». Quest’ultima, sottolinea Fantoni, è una delle problematiche che dovrà affrontare il futuro sindaco. «E poi, abbiamo dato sostegni alle attività commerciali e artigianali che avevano i requisiti per accedere ai ristori. Li abbiamo contattati uno per uno», racconta sottolineando l’importanza del senso di comunità .
Tra le tematiche calde del paese c’è poi quella legata ai lavori per l’arrivo di Alptransit con i passaggi a livello, la sicurezza, l’accesso sicuro ai sentieri al Monte Picuz e tanto altro. «Tutte situazioni che in questi anni sono riuscito ad affrontare grazie ad un lavoro di squadra, ma anche per l’aiuto delle due dipendenti comunali. Le cose da fare sono tante, ma qui non ci siamo mai fermati». Solo su una cosa Fantoni non è mai sceso a compromessi: «Niente cellulare. Tutti sanno sempre dove trovarmi, anche per le urgenze». E, di certo, sarà così anche quando scadrà ufficialmente il suo mandato da primo cittadino.
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